
Una volta patria delle telecomunicazioni, oggi della Silicon Valley lombarda resta solo St. Negli anni ‘50 e ‘60 imprenditori del...
Agrate Brianza (Monza e Brianza) – Una volta patria delle telecomunicazioni, oggi della Silicon Valley lombarda resta solo St. Negli anni ‘50 e ‘60 imprenditori del calibro di Adriano Olivetti e Virgilio Floriani crearono il più grande polo italiano dell’hi tech fondando ad Agrate Sgs (ora STMicroelectronics) e Telettra a Vimercate. Cinquant’anni dopo la realtà è molto diversa e adesso anche il colosso dei semiconduttori pensa a cambiare. Oggi, addirittura la sede di Ibm, il gigante americano che portò informatica e benessere, è stata abbattuta.
La fine di una storia che qui ha scritto pagine importanti di sviluppo. Al suo posto, il fallimento Bames e Sem, da 4mila occupati a 400 e poi tutti a spasso, e un indotto che ha vissuto tutte le difficoltà dei tagli e delle delocalizzazioni decisi dalle grandi. Sino alla fine degli anni Novanta il sogno di tanti immigrati dal Sud ma anche di tanti lombardi era un posto fisso qui. In un triangolo di Brianza intorno a Vimercate, dove spuntavano e crescevano aziende ad alta tecnologia. Nel cuore della Lombardia, locomotiva del boom economico italiano, la produzione guardava al futuro.
Qui si progettava, si innovava. Con le grosse erano nate medie e piccole realtà. Un settore in crescita che aveva assunto decine di migliaia di ricercatori, laureati, diplomati, operai. Un esercito di lavoratori attento alla ricerca e allo sviluppo. Il futuro sembrava roseo. L’occupazione era sicura. La ricchezza diffusa sul territorio. Ma con il nuovo millennio il sogno di una provincia high tech, di un pezzo d’Italia capace di fare concorrenza a Stati Uniti, Cina, Giappone è svanito. Sono spariti le insegne dei grandi gruppi dell’informatica, i ponti radio, i riferimenti alla tecnologia. E con loro è scomparso il lavoro.