Monza, 11 novembre 2024 – Duemila atleti approdati ai Mondiali Ironman di Kona alle Hawaii, di cui cinquanta italiani. Tra questi l’avvocato monzese Simone Centemero, 53 anni, che alla professione legale ha unito la passione per il triathlon, una disciplina sportiva agonistica praticata a livello amatoriale ma che dopo un trentennio di competizioni gli ha fatto ottenere la wild card per volare fino all’Oceano Pacifico.
“È stata un’esperienza fuori dal comune, i mondiali alle Hawaii li vedevo come un miraggio ma poi, dopo 30 anni, sono riuscito a coronare questo sogno”, spiega Simone Centemero, che è anche responsabile della sezione triathlon del Monza Marathon Team.
Iscritto all’ordine degli avvocati di Monza dal 2001, il 53enne è sempre stato uno sportivo e oltre alla laurea in Giurisprudenza, ne ha una anche in Osteopatia. Un’altra passione, questa nata da una necessità. “Avevo problemi alla schiena, volevano farmi mettere una molla ma non avrei più potuto fare niente tutta la vita, con l’aiuto degli osteopati invece faccio quello che faccio dopo 5 anni di corso per conoscere i limiti del corpo umano”. Il legale la passione per il triathlon ce l’ha invece “da prima di finire l’università. A 13-14 anni sono andato in vacanza a Nizza con i miei genitori, ho visto una gara di triathlon e ne sono rimasto affascinato. Verso la metà dell’università ho incontrato un triatleta e da lì ho iniziato. Erano i primi anni Novanta, la gente non sapeva neanche cosa fosse il triathlon e invece adesso è uno sport di moda”. Una disciplina che per lui è stata anche insegnamento di vita.
“È tutta una questione di testa e di cuore, di sapere gestire lo sforzo e il dolore. A livelli amatoriali non arriverai mai pronto ad una gara come l’atleta olimpico perché ci sono altre cose che hanno la priorità, la famiglia, il lavoro. Ma se hai la passione e l’impegno, puoi raggiungere qualche risultato”.
Quello classico delle Olimpiadi è un chilometro e mezzo di nuoto, 40 di bici e 10 di corsa. Ma c’è anche l’Ironman, che è 3,8 chilometri di nuoto, 180 di bici e 42 di corsa. Simone Centemero ha tagliato questo traguardo 34 volte, fino a disputare la finale del campionato alle Hawaii. “Per i miei 50 anni volevo farne cinque e ne ho fatte cinque, tra cui alcune estreme”.
Ha nuotato per 19.500 metri, pedalato per 900 chilometri e corso per altri 210. Le ultime due performance: i mondiali di Nizza e l’IronMan a Cervia. “La sfida successiva era Kona alle Hawaii, in occasione del mio trentesimo anniversario del triathtlon. Io avevo diritto a partecipare e alla fine di ottobre siamo andati io e mia moglie, anche lei una sportiva. Non solo per la gara, già che fai l’investimento ci ritagli anche una bella vacanza. Alle Hawaii ci sono condizioni proibitive perché c’è un tasso di umidità maggiore e c’è vento. Ma quelli estremi sono quelli in montagna, io ho fatto qualcosa a Livigno, le difficoltà sono altitudine, dislivello in bici e acqua fredda”.
Il prossimo passo? “Lottare per tornarci un’altra volta. Continuare divertendomi così come faccio adesso. Mi ritengo fortunato perché vuol dire che c’è la salute che mi permette ancora di allenarmi e mettermi alla prova”.