STEFANIA TOTARO
Cronaca

Simone Mattarelli, il giallo di una morte. No alla riapertura dell’inchiesta, la famiglia: Dna sotto le unghie

Inseguito e trovato impiccato a 28 anni in una fabbrica a Origgio. Il tribunale di Busto archivia

Simone Mattarelli morto in circostanze dubbie a 28 anni il 3 gennaio 2021 e la protesta di genitori e amici davanti al Tribunale di Busto Arsizio competente sulla vicenda

Simone Mattarelli morto in circostanze dubbie a 28 anni il 3 gennaio 2021 e la protesta di genitori e amici davanti al Tribunale di Busto Arsizio competente sulla vicenda

Lentate sul Seveso (Monza) – Un altro no alla riapertura delle indagini sulla morte di Simone Mattarelli, il 28enne di Lentate sul Seveso che il 3 gennaio 2021 venne trovato impiccato all’interno di un’azienda di riciclaggio del vetro a Origgio. Il giovane, alla guida di una Bmw, nella notte non si era fermato all’alt dei carabinieri perché in possesso di cocaina ed era stato lungamente inseguito. Ma i familiari non si arrendono alla versione del suicidio e hanno incontrato la senatrice Ilaria Cucchi, che si è battuta per fare luce sulla morte di suo fratello Stefano, picchiato in caserma dopo l’arresto. L’ultima archiviazione dal Tribunale di Busto Arsizio riguarda la denuncia per false informazioni al pm del medico legale nominato dalla Procura come consulente per l’autopsia sul giovane, presentata dall’avvocata Roberta Minotti a nome dei genitori e del fratello di Simone.

“A nostro avviso il perito ha omesso di riferire nella sua relazione l’esito di alcuni accertamenti – spiega la legale –. C’era la fotografia che mostrava sul corpo i segni di un’emorragia addominale, un trauma compatibile con un’aggressione, in aggiunta alle escoriazioni riscontrate alle mani di Simone, che potrebbe avere scavalcato la recinzione dell’azienda per fuggire, e ad una lesione al labbro che potrebbe essere stata provocata da qualcuno che gli ha messo una mano sulla bocca per non farlo urlare”. Insieme alla criminologa Roberta Bruzzone, convinta che nelle indagini siano stati commessi una serie di errori e omissioni, l’avvocata vuole eseguire un esperimento per dimostrare che Simone non avrebbe potuto stringere la sua cintura intorno al proprio collo così stretta da uccidersi.

Perché avrebbe perso i sensi prima di riuscire nel gesto estremo. “Per portare a termine questo esperimento abbiamo chiesto alla ditta di metterci a disposizione il luogo e il macchinario per la lavorazione del vetro dove Simone è stato trovato impiccato, ma non ci sono venuti incontro – aggiunge Roberta Minotti –, quindi ora vogliamo trovare un macchinario identico, abbiamo già identificato il produttore”. Questi non sono gli unici approfondimenti che, secondo la legale, potevano essere svolti per chiarire la vicenda in tutti i suoi contorni.

“Avevamo chiesto di fornirci un elenco di tutti i dipendenti della ditta in cui è stato trovato Simone che erano al lavoro quella notte, di identificare la persona immortalata dalle telecamere nell’area industriale, di poter entrare nell’azienda – conferma l’avvocata –. Inoltre ci chiediamo come mai sono stati scaricati solo alcuni video delle telecamere dell’azienda escludendone altri che avrebbero permesso di verificare chi vi fosse entrato. E come mai si sono accese improvvisamente le luci della ditta ben prima che avvenisse il ritrovamento ufficiale del corpo di Simone”.

Ora la legale e la criminologa stanno lavorando su un altro elemento, il profilo genetico maschile ignoto isolato dal consulente di parte sotto le unghie di Simone, a dimostrazione che il 28enne abbia tentato di difendersi. “Vogliamo chiedere che vengano individuate le persone presenti sul posto e sottoposte al prelievo del Dna”, spiega la legale. Il fascicolo penale contro ignoti per istigazione al suicidio è stato chiuso sostenendo che la chiave della vicenda è la sola presenza di “impronte dei piedi” di Simone nel tragitto fino al corpo senza vita e non anche segni di trascinamento. Ma per i familiari il 28enne non si sarebbe mai suicidato: era stato assunto a tempo indeterminato come gommista, stava per andare a convivere con la storica fidanzata e aveva pure ricevuto una cospicua eredità dopo la morte del nonno. “La senatrice Cucchi ci ha promesso di attivarsi”, sostengono ora i parenti.