Sindacalista licenziato, tutti in sciopero alla Omv

Sciopero alla Omv Ventura di Lesmo per il licenziamento ingiustificato di un responsabile del magazzino. Sindacati chiedono il ritiro della decisione e un tavolo di confronto con l'azienda.

Sindacalista licenziato, tutti in sciopero alla Omv

Massimo Carcano, 52 anni, responsabile del magazzino e rappresentante sindacale licenziato dall’azienda

"Una riduzione dell’attività" che non va giù a sindacati e lavoratori della Omv Ventura di Lesmo, storico marchio della produzione di tubi, ora parte del gruppo Eusider, e scatta lo sciopero.

Ieri, di otto ore, "adesione totale", e stamane di altre otto per il primo turno. I 70 colleghi di Massimo Carcano, 52 anni, responsabile del magazzino, licenziato con una lettera "senza motivo e senza alcuna avvisaglia" si schierano dalla sua parte.

L’assemblea, il presidio e al termine, la protesta: tutti fuori. "Una scelta naturale, quel che è successo è gravissimo – dice Biagio Bonomo della Fiom-Cgil - è un nostro delegato" e non solo, "a deciderlo è il gruppo con alla testa Eufrasio Anghileri, il ceo appena nominato cavaliere del lavoro dal presidente Sergio Mattarella – aggiunge Francesca Melagrana della Fim-Cisl – mi auguro che il manager non lo sappia. E che appena verrà informato, faccia marcia indietro".

È proprio questa la richiesta che arriva dai cancelli: "Il ritiro immediato di un provvedimento privo di fondamento – sottolinea Bonomo – la direzione risorse umane afferma che il settore logistica è stato cancellato, ma lui è a capo del magazzino, funzione che nessuno ha toccato". "Tutto questo incide su relazioni sindacali che sono sempre state corrette", spiegano i metalmeccanici "e che ora all’improvviso cambiano direzione. Un’altra scelta unilaterale, come il trasferimento a Misinto di altri due dipendenti".

In via Caduti per la Patria c’è anche lui, Massimo Carcano. "È stato un fulmine al ciel sereno. Non mi sembrava possibile che si stesse parlando di me", dice. In servizio da 34 anni, "non ho mai fatto un giorno di malattia – racconta – la mia dedizione nel tempo era stata premiata dalla società con incarichi di responsabilità e aumenti salariali".

Tutto vero fino a lunedì, quando è stato accompagnato alla porta e non è una metafora. La mobilitazione continua: "Il licenziamento è illegittimo e mina il ruolo del sindacato".

All’azienda è stato chiesto di aprire subito un tavolo di confronto.

Barbara Calderola