REDAZIONE MONZA BRIANZA

Slitta di 12 mesi la scadenza della concessione per il Golf Club nel Parco

Golf Club nel Parco, la scadenza della concessione slitta di un anno. La società che gestisce la club house, la villa con piscina firmata nel 1958 da architetti di grido come Vietti e Buzzi e il campo da 27 buche che nella sua storia ha ospitato anche 8 edizioni degli Open d’Italia, ha usufruito della clausola che consente di chiedere la proroga di dodici mesi all’attuale contratto che dopo 14 anni (con un canone annuo di 520mila euro) sarebbe scaduto il prossimo 31 dicembre. E invece è tutto rimandato a fine 2023. Comprese le trattative con la nuova Amministrazione comunale monzese. "Dopo l’estate certamente chiederemo un incontro con il sindaco Paolo Pilotto che è anche presidente del Consorzio Parco e Villa – anticipa Armando Borghi, presidente del Golf Club Milano ––. Credo che in queste prime settimane abbia incombenze prioritarie". Ipotizzabile un nuovo accordo, anche se incombe il pressing del Comitato per il Parco che non ha mai digerito la presenza del Golf (così come quella dell’autodromo) all’interno del Parco. "La scadenza della concessione del Golf Club suscita preoccupazione e timore – la linea degli ambientalisti –. Il contratto sottoscritto con il Comune nel 2019 ha consentito alla società Golf Milano di godere di una condizione di vantaggio inaccettabile, garantendo a un’élite di circa 700 soci di beneficiare in modo esclusivo di oltre 100 ettari del Parco storico, dietro l’esborso di oltre 30mila euro a fondo perduto per la sola iscrizione. Chiediamo che questo regime, che rasenta un rapporto di tipo feudale, debba cessare e che l’area venga restituita alla fruizione pubblica, anche con beneficio per il suolo e per le specie che la popolano".

M.Galv.