FABIO LUONGO
Cronaca

Sovico, la ciclofficina dell’inclusione: opportunità per 24 ragazzi con disabilità

I giovani impareranno le tecniche per cambiare e gonfiare le ruote, regolare i sellini e cambiare i pedali: “Per aiutarli a essere indipendenti occorre sfruttare i loro interessi”. A supportare il progetto sono stati la Beta Utensili e la Belfor Italia

L'officina dell'inclusione a Sovico

In alto, la ciclofficina allestita per la Nuova Famiglia. Sopra, uno dei laboratori Beta

Sovico (Monza) – Grazie all’aiuto della Beta potranno imparare a controllare la pressione delle gomme, cambiare le ruote ed effettuare tutti quei piccoli lavori di manutenzione necessari ai ciclisti. Lo potranno fare in uno spazio attrezzato al meglio, che diventerà anche e soprattutto un luogo di formazione e socialità, nel quale la cura della bicicletta sarà veicolo di integrazione e inclusione. La Beta Utensili ha deciso di sostenere la realizzazione di una ciclofficina per la manutenzione e la riparazione delle bici in cui opereranno ragazzi e ragazze con disturbi del neurosviluppo.

L’iniziativa è la concretizzazione del progetto formativo “Come riparo la bici“ e ha preso forma reale in queste settimane: il laboratorio è entrato in funzione in questi giorni ed è stato creato nella sede di Bosisio Parini de La Nostra Famiglia, associazione che da quasi ottant’anni si dedica alle persone con disabilità, soprattutto in età evolutiva, agendo spesso anche sul territorio della Brianza. La ciclofficina aiuterà 24 ragazzi, tutti minorenni, a sviluppare autonomia e competenze. A supportare il progetto sono stati la Beta Utensili, storica azienda sovicese, e la Belfor Italia.

“Il progetto – raccontano i promotori – è rivolto a 24 minori in carico al Servizio residenziale terapeutico riabilitativo l’Aquilone: per questi ragazzi ai problemi legati alla disabilità si associano importanti criticità nei comportamenti di adattamento ambientale”.

“All’interno del Servizio – chiariscono – i giovani vengono accompagnati in un percorso di acquisizione delle autonomie personali e sociali e di sviluppo delle competenze cognitive, linguistiche e neuropsicologiche: per ciascun ragazzo sono pensate delle attività specifiche, espressione di interessi personali, che possano aiutarlo a far emergere e coltivare le proprie passioni e che abbiano anche un importante valore formativo”. Concretamente, nella ciclofficina i ragazzi impareranno a cambiare e gonfiare le ruote, controllare la pressione delle gomme, regolare i sellini, cambiare i pedali. Apprenderanno nomi e utilizzo della strumentazione tecnica, impareranno a eseguire compiti in modo autonomo ed efficace. L’obiettivo del progetto, infatti, è prima di tutto aumentare il senso di autonomia di questi ragazzi.

“Lavoriamo per far crescere i nostri ragazzi – sottolinea Giorgio Cattaneo, coordinatore degli educatori –: per insegnare loro a essere autonomi occorre sfruttare i loro interessi”. E proprio l’iniziativa della ciclofficina sarà “un modo divertente per andare lontano”. “Abbiamo sostenuto con grande piacere la creazione della nuova ciclofficina de La Nostra Famiglia attraverso la fornitura dei nostri utensili e attrezzature per la manutenzione della bicicletta – spiega il presidente e amministratore delegato del Gruppo Beta, Roberto Ciceri –, per offrire un contributo concreto all’importante percorso riabilitativo e formativo dei giovani coinvolti nel progetto. In Beta siamo molto attenti alle esigenze del nostro territorio e contribuiamo sempre volentieri a progetti di integrazione sociale, che assumono ancor più valore e significato quando riguardano il presente e il futuro dei ragazzi”.

I 24 giovani partecipanti all’iniziativa saranno coinvolti anche in una serie di incontri teorici e pratici sull’utilizzo degli strumenti presenti nella ciclofficina, necessari per effettuare le riparazioni richieste dalle bici.