
Spada di Damocle su 21mila persone. Balotta: "Prigionieri in casa propria"
"Felice Mariani è uno dei 21 mila espropriandi che è sotto scacco di Pedemontana dal 2009. Da quando il Cipe approvò il progetto definitivo dell’autostrada Pedemontana Lombarda e 21 mila cittadini proprietari di terreni, case e fabbriche furono avvisati che le loro proprietà sarebbero state espropriate, per lasciare spazio alla costruzione dell’autostrada che avrebbe collegato il Varesotto con la Bergamasca attraverso un’opera lunga 67 chilometri".
Dario Balotta, presidente dell’Osservatorio Trasporti (Onlit) e noto ambientalista, è da sempre impegnato sul fronte del no a Pedemontana.
"Dal 2009 solo il 30 per cento della strada è stato realizzato, il restante 70 per cento rischia di non vedere mai la luce, ma gli espropri sono rimasti", continua, ricordando le vicissitudini vissute in questi anni dall’autostrada, dalla difficoltà di reperimento di fondi (inizialmente sarebbe dovuta essere un’opera in project financing), fino alle carte bollate (dal contenzioso con Strabag fino al ricorso della seconda classificata nell’assegnazione degli appalti delle due tratte, B2 e C), per concludere con il rischio di fallimento evitato in extremis grazie all’intervento della Regione Lombardia.
"Un esercito di veri e propri prigionieri in casa loro, senza poter né vendere né ristrutturare la proprietà. Secondo le norme si potrebbe tenere sotto le forche caudine con un esproprio una proprietà per un massimo sette anni. Due anni fa sono stati allungati i tempi fino allo scorso gennaio. E ora è stato di nuovo prorogato l’esproprio".
Dei 21mila espropriati a cui fa riferimento Balotta, i più sono per terreni. Secondo Pedemontana infatti i fabbricati sotto “sfratto“ sono invece circa 2.500.
"Una violazione delle prerogative dei cittadini che non ha precedenti nella storia del diritto in Italia – contesta Balotta –. Il florovivaista di Desio è uno dei pochi che, vedendo i tempi biblici della realizzazione dell’autostrada, ha valorizzato il suo terreno di 7 mila metri quadrati con una attività che ora Pedemontana gli vorrebbe togliere per pochi soldi rovinando l’attività con un indennizzo ridicolo. Dopo avere aspettato 14 anni ora bisogna sloggiare perché Pedemontana ha fretta. Fretta di cosa che il progetto è di 50 anni fa?". Il presidente di Onlit fa i conti: "Pedemontana si è già mangiata 1,2 miliardi di euro di finanziamento statale destinato all’intera opera per realizzare solo 30 chilometri di autostrada. Fatti i conti, al costo stratosferico di 56 milioni di euro al chilometro".
"Ora si dovrà pronunciare la magistratura civile per giudicare il rinnovo illegittimo degli espropri, che da 15 anni penalizzano ingiustamente migliaia di lombardi privati della disponibilità reale di case e terreni".
Ma non è finita. "Col nuovo progetto della tratta D breve, oltre al coinvolgimento di nuovi Comuni e aree a parco prima non intaccate, verranno espropriati un altro migliaio di cittadini – annuncia Dario Balotta –. Altri cittadini e altre imprese si aggiungono alla già lunga lista di chi paga le tasse su terreni e immobili e che per colpa della Regione Lombardia non possono valorizzare e non valgono nulla".
Monica Guzzi