DARIO CRIPPA
Cronaca

Monza e lo stadio superlusso iniziato da Berlusconi: in arrivo maxischermo e campo riscaldato

In sei anni spesi oltre 25 milioni per ammodernare l’impianto Da struttura fatiscente a gioiello con luci stroboscopiche e sky box. La capienza è salita da 5mila a 17mila spettatori per la Serie A

L’U-Power Stadium del Calcio Monza ha una capienza di 17.102 spettatori

Il campo sarà riscaldato. E sopra la curva Nord (quindi a favor di visuale per gli ultras della Sud), verrà allestito un maxischermo da 100 metri quadrati. Come a San Siro, come nei grandi stadi, da cui sarà possibile rivedere i gol. Grandi cose al Calcio Monza, sull’onda dei maxi investimenti iniziati da Silvio Berlusconi e confermati da Fininvest. Dopo gli interventi che hanno rivoltato come un calzino una struttura vecchia e obsoleta come lo stadio Brianteo, inaugurato nel 1988 dall’allora presidente Valentino Giambelli, e ribattezzato U-Power Stadium per ragioni di sponsorizzazione (appena confermata per il quinto anno consecutivo). Uno stadio pieno di magagne, senza i requisiti per ospitare nemmeno la Serie B quando nel 2018 era arrivato Berlusconi.

"Ci abbiamo speso 25 milioni di euro" aveva dichiarato lo stesso Silvio. La capienza era passata da 4.999 spettatori a oltre 17mila in A. Ultimo step significativo, la riapertura della Tribuna Est (ex distinti) in tempi record per il primo campionato di Serie A in 110 anni di storia della società. Appena arrivata, la nuova dirigenza si era ritrovata con un mucchio di criticità da risolvere. Dai cestini della spazzatura che ormai non svuotava più nessuno all’erba da tagliare al centro sportivo Monzello fino all’ascensore allo stadio, dove in un trentennio era stato lasciato solo il buco da cui farlo passare.

Gli interventi erano stati massicci. Due i binari seguiti: manutenzione straordinaria e adeguamento normativo dell’esistente; ammodernamento con l’abbellimento di una struttura che si presentava ormai da tempo come una grigia cattedrale nel deserto, un Moloch che accoglieva tristemente chi proveniva da viale Delle Industrie. A fare l’elenco dei lavori effettuati c’è l’imbarazzo della scelta. Nuove panchine, abbattimento delle vecchie reti di recinzione alle spalle delle porte.

Almeno all’inizio, teloni con i profili degli edifici storici della città stesi sulle tribune in attesa di sistemarle. Lo stadio, diventato ufficialmente sede della società, era stato interamente dotato di poltroncine, curve comprese. In tribuna erano comparsi 4 sky box: una sorta di salottini vip, finora appannaggio soltanto di pochi, grandi club di caratura internazionale. Entrando nella struttura, nuovi gli spogliatoi e nuovissima la sala stampa e una sala conferenze sontuosa. Spazi per studi televisivi. Sistemati i servizi igienici, le biglietterie (ormai cadenti) e la portineria, manutenzione idraulica ed elettrica.

Nuovi cancelli scorrevoli e impianto di videosorveglianza. A nuovo anche i parcheggi. Ma di fatto non ci si era mai fermati. Erano infatti ripresi ripresi i lavori per realizzare nuove sale lounge, migliorare l’impianto audio e luci, ampliare la tribuna stampa. Con una concessione di 45 anni da parte del Comune, che rimane proprietario della struttura, e con un modello dichiarato in testa, quello della Dacia Arena di Udine: l’idea è in futuro di abbassare gli spalti e aumentare la capienza fino a 25mila spettatori. E questa estate è arrivata una nuova tranche di interventi. Come comunicato dalla società, è stato rifatto completamente il terreno di gioco (con drenaggi e irrigazione) e sono stati aggiunti 30 chilometri di tubi per il riscaldamento. Le zolle saranno posate e cucite. Sarà infatti – questa la grande novità – un campo riscaldato e cucito. La parte di terreno di gioco riscaldato sarà di 8.200 metri quadrati.