STEFANIA TOTARO
Cronaca

Stalking giudiziario: avvocato brianzolo condannato a pagare tremila euro

La Cassazione ha respinto il ricorso del legale che ora dovrà pagare le spese del giudizio

Il Tribunale di Monza

Monza, 26 Marzo 2021 - La Corte di Cassazione respinge il ricorso dell'avvocato accusato di stalking giudiziario contro la misura precauzionale della sospensione dalla professione legale per un anno, condannandolo a pagare tremila euro di spese alla Cassa delle Ammende. Il legale 57enne del Foro di Monza D.P. è già stato condannato dal Tribunale di Monza a 4 anni di reclusione per la nuova fattispecie di atto persecutorio ed è stato poi ancora rinviato a giudizio dalla gup del Tribunale di Monza per la stessa accusa. Parti offese lo stesso ex cliente, un imprenditore bergamasco e la sua famiglia.

Secondo l'accusa, "con il ricorso sistematico e strumentale ad incessanti e infondate azioni giudiziarie", è l'ipotesi di reato di atti persecutori, l'avvocato "arrecava molestie ai predetti, costringendoli a modificare le loro abitudini di vita ed esponendoli a continue spese processuali e a gravi ricadute sul piano dell'immagine professionale e personale".

Dal canto suo, l'imputato sostiene di non essere stato pagato per le sue pratiche legali. Contro la sospensione per un anno (il periodo massimo) dalla professione legale la difesa dell'avvocato ha presentato ricorso in Cassazione sostenendo che la misura era inutile e dannosa per l'imputato, in quanto non gli impedisce di avvalersi di un altro legale per mandare avanti la sua 'battaglia' giudiziaria ma intanto lo priva dell'unico sostentamento derivante dal suo lavoro. Nel ricorso si sosteneva anche l'errata contestazione di stalking giudiziario per il numero minore delle cause rispetto a quelle contestate e anche il periodo dei fatti, per cui la nuova fattispecie di reato non esisteva ancora. Ma i giudici hanno ritenuto il ricorso inammissibile, condannandolo anche al pagamento delle spese.