DANILO VIGANÒ
Cronaca

Stefania Viganò, meccanica per le bici: "Ecco come sono entrata in un mondo fatto di uomini"

Ex barista di origine sarde, brianzola di adozione e mamma di due bimbi, ha scelto di imparare il mestiere di ciclista-meccanica delle due ruote: “Ho cominciato quando mio marito ha aperto un negozio, la bicicletta mi dà sempre un senso di libertà”

Seregno, "ho cominciato quando mio marito Nicola ha aperto un negozio"

Seregno, "ho cominciato quando mio marito Nicola ha aperto un negozio"

Seregno (Monza e Brianza) – La tua bici ha bisogno di qualche riparazione? Affidati alle mani esperte di Stefania Viganò. Non capita spesso di trovare in una officina di biciclette una donna. Fino a quando, a Seregno presso Cicli Brianza, Stefania ha scelto di imparare il mestiere di ciclista-meccanica delle due ruote. Ex barista di origine sarde, cresciuta a Oggiono nel Lecchese, brianzola di adozione, mamma di due bimbi (Fabian e Victoria) e moglie di Nicola Viganò titolare del punto riparazioni-vendita Cicli Brianza di Seregno. Una storia di trasformazione e rivoluzione nella quale lei, per nulla appassionata di ciclismo in tenera età, un bel dì si è trovata a pedalare grazie alle lusinghe di un amico: "Ho sempre amato la bicicletta e ho avuto il privilegio di scoprirla grazie a una persona che conosce molto bene il ciclismo - spiega Stefania, classe 1986 -. Ho ricordi bellissimi delle prime volte in cui ho iniziato a pedalare, ogni volta era un sollievo ma anche un’emozione perché la bicicletta mi dà sempre un senso di libertà, sentimento che continuo ad amare".

Da quel giorno la sua vita è cambiata. Pur affrontando un lavoro che ha visto sempre uomini sporcarsi le mani, con il suo sorriso e la sua determinazione è riuscita a mantenere la sua femminilità, lavora e non guarda in faccia nessuno perché lei è una ciclista (anche praticante), identica ai suoi colleghi uomini. Perché ha deciso di intraprendere questo mestiere? "Onestamente non avevo mai pensato di arrivare a tanto. Tutto è nato da mio marito Nicola, che era un ex calciatore (portiere) ma poi ha deciso di aprire un’officina di cicli a Seregno dove tutt’ora abitiamo con i nostri due figli. È lì che è nato tutto, in un modo del tutto naturale e pian piano ho imparato ad amare questo lavoro che continua a piacermi giorno dopo giorno".

Ricorda a prima volta? "Certamente, ricordo tutto come se fosse ieri. Era quando ho provato a sostituire la mia prima camera d’aria a un copertocino. Praticamente mi è scoppiata fra le mani. Fino a quando, dopo dieci minuti abbondanti (solitamente la prassi ne richiede un paio) ci sono riuscita". E adesso? "Direi che quel copertonicino è stato un buon apprendistato. Ora tutto è più facile e divertente. Ringrazio in particolare chi mi sta vicina e mi insegna ogni giorno i trucchi del mestiere. Essere una donna che fa manutenzione alle biciclette è un grande motivo d’orgoglio e lavorerò duramente per migliorare il mio bagaglio tecnico". Il mondo del ciclismo. "È uno sport incredibile, fatto di sofferenza, disciplina e di emozioni uniche".