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Stefano Conti, incubo senza fine a Panama: assolto e libero ma non può tornare in Brianza

Il Tribunale ha deciso che dovrà aspettare l’esito del processo d’appello. II trader di Cesano Maderno: trattamento disumano. Negato anche il diritto di abbracciare i miei cari

Stefano Conti nell'ultimo videomessaggio

Stefano Conti nell'ultimo videomessaggio

Cesano Maderno (Monza e Brianza), 12 aprile 2025 – E’ un incubo senza fine quello del brianzolo Stefano Conti a Panama. Assolto dalle accuse di di traffico di esseri umani e liberato resta ancora “prigioniero” nel paese Centro Americano e senza la possibilità di rientrare in Italia.

E' quanto annunciano i suoi difensori Valter Biscotti e Vincenzo Randazzo: "Il tribunale di Panama stanotte ha stabilito che Stefano Conti, assolto in primo grado e per più di 400 giorni detenuto nel famigerato carcere di La Joya, non potrà lasciare il Paese. È ora che chi di dovere si faccia carico del problema".

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“Prigioniero” fino all’Appello

"Il tribunale panamense ha deciso che il nostro connazionale non potrà tornare in Italia fino al processo di appello. Tutto questo è inaccettabile, vogliamo che il suo diventi un caso internazionale di palese ingiustizia ,tutte le autorità competenti si attivino al più presto", aggiungono i difensori.

La reazione di Stefano Conti

"Vivo a Panama da 7 anni, tre anni fa sono stato arrestato per traffico di esseri umani. Il mese scorso –  afferma in un videomessaggio il trader Stefano Conti – sono stato assolto con formula piena, ho fatto 423 giorni di carcere preventivo da innocente in una delle peggiori galere del mondo, senza acqua da bere o per lavarsi:condizioni disumane. Sono dovuto tornare in tribunale per chiedere che mi lasciassero tornare ad abbracciare i miei cari e mi hanno negato il diritto ma me lo hanno negato perché il pubblico ministero ha presentato ricorso, vogliono rifare il processo".