DARIO CRIPPA
Cronaca

Stefano Conti, assolto ma ancora prigioniero a Panama: le ultime carte per evitare (o trasferire) l’Appello

Il trader brianzolo non vuole mollare: “Sono innocente, se la Procura chiederà un nuovo processo porterò le mie controdeduzioni”. Avvocati al lavoro per riportarlo in Italia

Stefano Conti ha trascorso in un carcere di Panama 423 giorni

Stefano Conti ha trascorso in un carcere di Panama 423 giorni

Varedo, 22 aprile 2025 – Non è ancora finita. Prigioniero a Panama dal 2022, 423 giorni di carcere preventivo in una delle prigioni peggiori del Mondo, processato per un crimine infamante e assolto, il trader brianzolo Stefano Conti ha subìto la doccia gelata qualche giorno fa, quando il Tribunale, pur riconoscendo la sua innocenza, ha sentenziato che non potrà tornare in Italia sino a quando non verrà celebrato il processo di Appello. Ma non è finita. Stefano Conti e i suoi avvocati hanno ancora ragione di sperare.

E lo si capisce dal tono di Stefano Conti al telefono: “La Procura ha 30 giorni per presentare le proprie ragioni ma porterò le mie controdeduzioni: sono innocente come ha spiegato il Tribunale nelle 70 pagine di sentenza con cui mi ha assolto”. Il giudice dovrebbe decidere per agosto. “In Tribunale finora ho vinto su tutti i fronti, la pubblica accusa non è riuscita a provare il capo di imputazione (tratta di esseri umani a scopo sessuale, ndr)”. Intanto resterà a Panama, in hotel.

E se il Tribunale decidesse di rifare il processo, “se ne riparlerebbe a ottobre/novembre del 2026”. E qui subentra la rabbia. “Nei miei confronti si è andati oltre l’errore giudiziario, in aula è stato dimostrato che il mio caso è stato manipolato”. A Panama ha vissuto sei anni: soldi, bella vita, donne.

“E me l’hanno voluta far pagare per invidia. Ero in carcere con pochissimo cibo e acqua, in mezzo a topi, sanguisughe, detenuti ammazzati davanti ai miei occhi. Eppure sono sopravvissuto”. Ha spesso accusato l’Italia di averla abbandonata. “Per un po’ è stato così, e tuttora ci sono hater contro di me, ci si è mossi per Chico Forti o Ilaria Salis, anche se nei loro casi c’erano delle vittime mentre nel mio nessuno ha mai dovuto piangere una lacrima per causa mia. Nessuna delle mie presunte vittime (sei ragazze colombiane, ndr) mi ha denunciato”.

Intanto la schiera di avvocati ingaggiati da Conti lavora sotto traccia. Spiega l’avvocato Valter Biscotti: “Stefano ha dimostrato di avere tanto coraggio: ha rifiutato l’accordo con la Procura che gli ha offerto più volte uno sconto sulla pena: 5 anni, in parte già scontati, ma è voluto andare fino in fondo”.

E ora? “Presenteremo una richiesta in Tribunale per farlo tornare in Italia ad affrontare l’eventuale processo di Appello per problemi di salute. Questa situazione lo ha profondamente debilitato”. Intanto procede il ricorso alla Convenzione di Strasburgo per violazione dei diritti umani. Spiega l’avvocato Vincenzo Randazzo: “L’obiettivo è movimentare la sensibilità nazionale, Stefano non ha problemi economici e non cerca indennizzi, ma un provvedimento favorevole”.