CRISTINA BERTOLINI
Cronaca

Stregati dal fascino del backstage. Elena, Manuel, Antonio e Teresa: lima in mano e sogni nel cassetto

Diploma o laurea in tasca, alla scoperta di un futuro. E c’è chi lo fa per amore

Diploma o laurea in tasca, alla scoperta di un futuro. E c’è chi lo fa per amore

Diploma o laurea in tasca, alla scoperta di un futuro. E c’è chi lo fa per amore

Ore 14, lezione di saldatura, pneumatica e aggiustaggio all’Ipsia Ferrari, per gli allievi del corso per attrezzisti e macchinisti della Fondazione Accademia d’Arti e Mestieri dello Spettacolo Teatro alla Scala. Sono ragazzi grandi, tutti con un percorso di vita e una storia da raccontare.

Manuel Sanvito, 29 anni, di Desio, è diplomato in grafica al Meroni di Lissone, dopo aver fatto alcuni anni di falegnameria nella stessa scuola. Facendo l’animatore nei villaggi ha scoperto la passione per il teatro come performer e poi per il backstage. E così, dopo due tournée come macchinista con la troupe di “Peter Pan il musical“ ha deciso di iscriversi al corso per attrezzisti e macchinisti della Scala (360 ore da gennaio a giugno). "Ho fatto il cameriere, il barista, l’animatore, il performer – racconta – e lavorare come macchinista in teatro sarebbe una sintesi di varie esperienze. A me piace spostarmi e fare un po’ di tutto. Spero che dal tirocinio del corso sia possibile fare conoscenze che mi aiutino a trovare lavoro come macchinista".

Chi l’ha detto che sia un lavoro da uomini? Al corso partecipano 6 ragazzi e 12 ragazze, come Elena Venditti, 27 anni, torinese. "Mentre frequento il corso in accademia – racconta – faccio la maschera al teatro Dal Verme e al Mudec. Mi piacerebbe lavorare come attrezzista di palcoscenico, quelli che cambiano le scene e spostano oggetti. Può capitare di dover riparare qualcosa o di fare richieste agli attrezzisti e quindi sono contenta di imparare a usare trapano, lima e saldatore, anche se ho fatto il liceo artistico. La meccanica ti dà maggior consapevolezza anche delle misure di sicurezza".

E poi c’è Teresa Alessio, milanese, 27 anni, che si è appassionata al backstage del teatro lavorando nel dietro le quinte del talent show al liceo scienze umane. Da lì si è iscritta al corso per direttore di scena all’accademia della Scala, poi a quello per tecnico al Teatro dei linguaggi creativi, dove ha studiato fonica e illuminotecnica e poi ha risposto al bando per attrezzisti e macchinisti, perché ha scoperto la passione per le attrezzature di scena.

Insieme a Erika Anastasia, 30 anni, pugliese, ha lavorato già in Scala come assistente al direttore di scena: "Ci assicuriamo che cantanti e ballerini siano pronti ad entrare e che i macchinisti muovano le grandi scenografie in sicurezza", racconta Erika. Dopo il Dams di Bologna e la laurea in musicologia, ha scoperto l’attrezzeria: "Mi interessano molto gli ingranaggi – continua – perché è l’aspetto più vicino alla regia".

"Milano è carissima", dice Antonio De Martino da Cassino (Frosinone). Dopo l’accademia di Arte Drammatica a Roma e il lavoro come chef sulle navi da crociera, l’amore per la fidanzata violista gli ha fatto scoprire il teatro. "Ed eccomi catapultato a Milano – racconta – al corso per attrezzisti e macchinisti".

C.B.