STEFANIA TOTARO
Cronaca

Superbonus 110%, doppia beffa milionaria: condominio senza sconto e causa persa in tribunale. “Non hanno vigilato”

Monza, l’amministratrice non aveva avviato le pratiche per la detrazione fiscale: gli inquilini hanno dovuto pagare un intervento edilizio da oltre un milione di euro. Ma il magistrato li gela: "Spettava a loro controllare l’operato della professionista"

Gli inquilini avevano avviato l’intervento edilizio pensando di sfruttare il Superbonus

Gli inquilini avevano avviato l’intervento edilizio pensando di sfruttare il Superbonus

Monza, 17 febbraio 2025 – Avevano avviato un intervento edilizio da oltre un milione di euro nel loro palazzo contando sulla detrazione del Superbonus 110%, ma l’amministratrice non aveva avviato le pratiche e i condomini si erano ritrovati a dover sborsare l’intero importo. Si sono allora rivolti al tribunale di Monza per ottenere un risarcimento del danno da perdita di chance, ma si sono sentiti rispondere picche.

Chi ha il dovere di controllare

Perché "il soggetto legittimato non è il condominio ma sono i singoli condomini". E perché spetta anche agli inquilini il dovere di controllare l’operato del loro amministratore. Una sentenza che fa discutere e farà giurisprudenza, quella del giudice civile monzese, in un periodo in cui iniziano a ‘fioccare’ le cause per le detrazioni edilizie e i vari Superbonus. Il tribunale civile di Monza era stato chiamato ad affrontare una questione legata al Superbonus 110%, in particolare in relazione a un caso di inerzia da parte dell’amministratrice di un condominio che ha impedito l’avvio della pratica di rimborso.

Le verifiche urbanistiche

In base alla delibera assembleare, l’amministratrice avrebbe infatti dovuto affidare incarichi tecnici per eseguire le necessarie verifiche urbanistiche e rendere possibile l’accesso alla detrazione fiscale. Ma, sosteneva il condominio, la sua inattività per ben 13 mesi ha comportato la perdita dell’opzione dello sconto in fattura stabilito dall’apposito Decreto Legge, obbligando così il condominio a sostenere l’intero importo dell’appalto, superiore al milione di euro. I condomini chiedevano un risarcimento pari all’intero importo perso, ma il tribunale ha respinto la domanda, ritenendo che il danno dovesse essere considerato a livello individuale e non collettivo.

Detrazione, cessione del credito e sconto in fattura

La normativa stabilisce infatti che "ogni singolo condomino può decidere autonomamente come fruire del Superbonus, scegliendo tra l’utilizzo diretto della detrazione, la cessione del credito o lo sconto in fattura". Quindi, in caso di errore o negligenza dell’amministratore, la perdita di opportunità "non grava sul condominio nel suo complesso, ma sui singoli condomini" che risultano gli unici "legittimati" a presentare una causa civile.

L’inerzia dei residenti

Inoltre il giudice ha puntato il dito sulla responsabilità della pratica non mandata in porto, che non è solo dell’amministratrice dello stabile, ma anche dei condomini. Sebbene la professionista abbia avuto un ruolo fondamentale nell’iniziare e gestire la pratica del Superbonus 110%, il tribunale di Monza ha rilevato che "durante il lungo periodo di inerzia, i condomini non avevano sollecitato l’amministratrice né richiesto chiarimenti in merito all’avanzamento della pratica", interrompendo in questo modo il nesso causale tra il danno e il comportamento dell’amministratrice.