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Supermarket della droga: chieste condanne fino a 4 anni

Supermarket della droga: chieste condanne fino a 4 anni

Chieste tre condanne col rito abbreviato fino a 4 anni e 2 mesi di reclusione, che si aggiungono ai patteggiamenti fino a 5 anni di carcere, per il presunto supermarket della droga da migliaia di euro al giorno nell’area di Cascina Rossino. A smantellarlo lo scorso febbraio erano stati i carabinieri della Compagnia di Vimercate, che avevano arrestato 8 persone (4 magrebini e 4 italiani), tra Carnate, Concorezzo e Monza e anche in provincia di Milano, Pavia e Lecco. All’udienza preliminare la metà degli imputati ha concordato le pene col pm monzese Carlo Cinque, mentre tre hanno chiesto il processo con rito abbreviato perché la recidiva impedisce di patteggiare e per loro il rappresentante della pubblica accusa ha presentato due richieste di condanna a 4 anni e 2 mesi di reclusione e un’altra a 2 anni e 10 mesi. Resta un solo imputato che non ha chiesto alcun rito alternativo e per cui è stato chiesto il rinvio a giudizio. Discussione e sentenza sono stati fissati per il 20 novembre. Secondo l’accusa gli arrestati fanno parte di un’organizzazione criminale che gestiva un’ampia fetta dello spaccio di stupefacenti, in particolare cocaina ed eroina. Migliaia le cessioni di droga documentate, nonché la compravendita di 40 chili di cocaina ed eroina per un traffico di oltre 120mila euro. Le indagini, durate oltre due anni e mezzo, erano partite dall’arresto di un italiano allora 30enne, con un chilo di marijuana. In carcere erano finiti per lo più i marocchini. Tra quelli finiti ai domiciliari anche due coniugi 46enni, italiani, di cui la donna già arrestata durante le fasi delle indagini perché fermata in auto a Vimercate con 5 grammi di cocaina e 2 di eroina e un’altra pusher 41enne. Per un italiano 49enne la misura cautelare era invece arrivata nel carcere di Monza dove era già detenuto per estorsione continuata e aggravata in concorso nei confronti di una 57enne. Questi, infatti, approfittando di un momento di difficoltà con la banca della donna, le aveva prestato del denaro salvo poi pretenderlo indietro con tassi d’interesse a strozzo. In quell’occasione i militari avevano sequestrato anche una paletta catarifrangente “Ministero della Difesa – Carabinieri” priva di matricola, una casacca fasulla col logo dell’Arma, un paio di manette, un porta distintivo, un machete, due pistole a salve, un coltello a scatto e un taser.

Stefania Totaro