Arcore (Monza) - Corsa contro il tempo "per bloccare la colata di cemento". I sindaci presentano la loro Pedemontana: "No alla ‘Tratta D breve’, semitrincee, potenziamento della Sp 45, terza corsia alle Torri Bianche e nuovo svincolo Usmate-Vimercate".
Maurizio Bono, sindaco di Arcore, ha organizzato l’incontro con i colleghi aperto a cittadini e associazioni "per fare il punto sul progetto alla luce degli ultimi sviluppi", l’appuntamento è per sabato alle 21 in Villa Borromeo, ma il summit sarà preceduto da una riunione in Provincia, oggi pomeriggio.
Al centro del dibattito c’è sempre "il tracciato che trasformerà un bel pezzo di Vimercatese in un enorme svincolo autostradale – dice Simone Sironi, primo cittadino di Agrate –. Saremo schiacciati fra la nuova infrastruttura, la Milano-Venezia, la Tangenziale Est e la Teem. Dobbiamo evitare i 10 chilometri di scempio individuati come soluzione dell’opera, cancelleranno il Parco Agricolo Nord-Est e la biodiversità seminando devastazione. Qualcuno pensa che siamo gli ultimi romantici, ma la realtà è ben diversa: quest’estate abbiamo vissuto sulla nostra pelle gli effetti del cambiamento climatico e dell’impatto dell’uomo sull’ambiente. Tutto questo va bene a chi sogna di fare della Lombardia una specie di Dubai senza mare, senza Po, e senza petrodollari".
Una battaglia che "non riguarda certo solo noi – aggiunge il sindaco –. A giugno 11comuni di colore diverso della Tratta C, - Arcore, Bovisio, Cesano, Desio, Lesmo, Lissone, Macherio, Seregno, Usmate Velate, Vedano al Lambro, Vimercate - hanno prospettato alternative al percorso all’insegna della drastica riduzione di consumo di suolo". Nessuno vuole "quei 75 metri di larghezza che le 8 corsie dell’autostrada andrebbe a occupare in alcuni punti del territorio", chiarisce Sironi.
Un terzo appuntamento sull’infrastruttura è già i agenda per il 12 settembre: questa volta in Regione, dopo il primo del 3 agosto scorso. Al tavolo sono attesi il presidente della Provincia Luca Santambrogio, Sironi e altri due amministratori della Brianza Est. All’ordine del giorno sempre il duello sull’opera, i sindaci cercano il modo di ridurre gli effetti del progetto che "così come è comprometterà la qualità della vita delle nostre comunità", ribadisce Agrate. Ma finora la protesta non ha prodotto ripensamenti.