REDAZIONE MONZA BRIANZA

Svuota le casse dell’azienda per cui lavora e trasferisce il tesoro

La procura accusa un 58enne di Lograto di aver sottratto 787.613 euro dall'azienda per cui lavorava, con l'aiuto di due prestanome e un amico contabile. Il gup si è dichiarato incompetente e ha trasferito la valutazione ad altro collega.

Prima svuota le casse dell’azienda per cui lavora, poi, con l’aiuto di un amico con competenze contabili, trasferisce il tesoro su due società fasulle create ad hoc e intestate a due prestanome. Infine investe il maltolto in polizze e immobili. Questa almeno è la tesi della procura, sostenuta anche ieri davanti al gup, in udienza preliminare, davanti a cui erano imputati un 58enne di Lograto, il presunto dipendente infedele, una 38enne di Sarnico e una 35enne di Cortefranca. Sul banco della parte civile, invece, la Famavit di Pompiano, azienda produttrice di mangimi. La frode fu scoperta nel dicembre 2020 dalla Finanza dopo una segnalazione dall’azienda della bassa. Stando all’accusa il 58enne, approfittando della sua posizione di responsabile amministrativo, tra il gennaio 2015 e il marzo 2019 avrebbe drenato dalla società 787.613 euro effettuando 33 bonifici. Quei soldi sarebbero transitati su un paio di ditte costituite grazie a un 47enne di Palazzolo, il quale in cambio del servizio si sarebbe tenuto 157mila euro. Quanto alle due donne, sulla carta titolari delle aziende fittizie, avrebbero spostato il denaro da un conto all’altro per confondere le acque. Furto, ricettazione e riciclaggio i reati contestati a vario titolo. Il dipendente infedele aveva chiesto di patteggiare un anno e un mese ma la procura, mancando un pregresso risarcitorio a beneficio della parte civile, si è opposta. Rigettato il patteggiamento, il gup si è dichiarato incompetente e ha trasferito la valutazione ad altro collega. Le due donne sono state assolte.