
di Barbara Apicella
"Molto probabilmente il suo proprietario ha deciso di abbandonarla tra i campi. Lì, forse per mano dello stesso proprietario, forse per mano di una persona senza umanità ha trovato la morte: con il carapace spezzato e il muso pieno di sangue. Non è ammissibile tutta questa violenza e cattiveria gratuita nei confronti degli animali". A parlare è Barbara Zizza, referente della Leidaa (Lega italiana difesa animali e ambiente) di Monza che nei giorni scorsi, durante una passeggiata, ha trovato una tartaruga morta tra i campi nei pressi del parco di Villa Borromeo. "A ridurla così non sono stati né gli animali né qualche auto o moto. Non ci sono segni di morsi o di investimenti. Ma un forte colpo, proprio sul carapace". Zizza ribadisce per l’ennesima volta l’importanza di adozioni consapevoli degli animali. "Adesso anche gli esotici vivono nelle nostre case, ma vengono acquistati con troppa leggerezza. Si pensa che tartarughe, ma anche criceti o cavie, abbiano meno bisogni rispetto ai cani e ai gatti. Ma non è così. E per le vacanze ce ne si sbarazza in questo modo".
Ha invece un lieto fine la storia del gatto che a Macherio è rimasto per una settimana sull’albero e che neppure i vigili del fuoco sono riusciti a recuperare. Il gatto aveva trovato rifugio sull’albero di un giardino privato. La vicina ha sentito il miagolio e ha provato, senza successo, a far scendere il gattino. Solo l’intervento di Said Beid, noto pet detective di Villasanta, di un tree climber e di alcuni volontari ha permesso il recupero del micio che era salito fino a 10 metri di altezza. Fatto atterrare su un grosso telo il gatto ha cercato di scappare, ma Said è riuscito a metterlo in sicurezza malgrado il gatto abbia cercato di fuggire difendendosi con graffi e morsi. Il micio adesso è al canile Fusi di Lissone.