BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Tensioni tra inchiesta e politica. Nuovo capo all’ufficio tecnico. Ma sulla nomina scoppia la bufera

L’architetto Laura Curti al posto di Antonio Colombo, arrestato per la presunta corruzione nell’urbanistica. L’opposizione: "Assessore a Vimercate, accettò un abbonamento alla palestra di un costruttore e si dimise".

Tensioni tra inchiesta e politica. Nuovo capo all’ufficio tecnico. Ma sulla nomina scoppia la bufera

Laura Curti, ex assessora a Vimercate e attualmente consigliere comunale del Pd

Al posto del geometra arrestato per sospette tangenti nell’ambito dell’inchiesta sul mattone a Usmate, arriva l’ex assessora di Vimercate e scoppia la polemica. L’opposizione punta l’indice sulla scelta di Laura Curti che ha vinto il bando. È lei, architetto, che da qualche giorno ha preso il posto di Antonio Colombo, dopo nove mesi di vuoto alla testa di uno dei posti chiave del Municipio. Per lui e altre otto persone la Procura di Monza ha chiesto il rinvio a giudizio per corruzione, false fatture e frode fiscale a vario titolo, ma adesso è la successione all’interno del Comune a finire sotto la lente del centrodestra, "i rilievi sono politici". Per la minoranza "il Partito democratico commissaria la giunta Mandelli – spiegano i consiglieri Stefano Vimercati, Daniele Ripamonti, Vanessa Amati e Rodolfo Biella –. I dem inviano una militante nella loro roccaforte". "La politica non c’entra niente - ribatte la sindaca, Lisa Mandelli – la procedura è stata rispettata alla lettera, come sempre. Servivano titoli ed esperienza e il suo curriculum era il migliore". Ma per le forze di minoranza non è questo il punto: "Oggi Laura Curti è consigliere comunale del Pd a Vimercate, è ‘famosa’ per vicende amministrative di scarsa trasparenza e rispetto delle regole. Non proprio quello che serve qui, considerati gli arresti e le richieste di processo per tutte le persone coinvolte nell’indagine sul mattone". I Gruppi ricordano le dimissioni di Curti dalla Giunta di Paolo Brambilla nel 2011 "per vicende relative al rilascio di permessi e autorizzazioni per una palestra" e parlano "di inopportunità nel nuovo ruolo". E ancora: "La pezza è peggiore del buco, non possiamo chiudere gli occhi". Ma la professionista non ci sta. "Svolgo il mio mestiere da più di 40 anni, a giugno ho concluso un incarico di quattro anni a Landriano, nel Pavese – racconta Curti –, comune di centrodestra e il sindaco mi ha addirittura chiesto di andare a lavorare per lui. A Usmate ho trovato un ufficio strutturato, mancava la figura di coordinamento, ma tutto il resto c’è".

Quanto al passato, la dirigente chiarisce: "Nulla che si possa anche lontanamente paragonare a quanto tratteggiato dall’inchiesta a Usmate, ammesso che il processo confermi le accuse. Mi regalarono un abbonamento a una palestra che aveva appena aperto e che aveva presentato istanza di ampliamento. Me ne andai a pochi mesi dalla scadenza del mandato".