Simone Gargiulo non è più il sindaco della città. Nel pomeriggio di ieri sedici consiglieri comunali si sono presentati insieme in municipio per rassegnare in massa le dimissioni. Risultato: sindaco sfiduciato, non resta altro da fare che pensare alle elezioni amministrative di primavera. Con quale atmosfera e quali accordi è ancora tutto da vedere. Difficile pensare anche a un Gargiulo bis. In cuor suo probabilmente pensava di aver fatto una mossa astuta con il passaggio inatteso in Forza Italia, che di fatto in città era un partito seduto tra i banchi dell’opposizione. Ma è stato l’inizio della fine. I problemi sono scoppiati di colpo.
Da una parte il rancore dei tre esponenti della Lista Civica per Desio, quella fondata anche dallo stesso sindaco, che dopo averlo sostenuto alle elezioni con Lega Salvini e Fratelli d’Italia, durante il periodo natalizio ha fatto mancare ufficialmente il sostegno proclamandosi indipendente. Scossone politico che ha alterato gli equilibri in campo. Forza Italia aveva imposto l’aut aut a Gargiulo: o l’ingresso in giunta oppure la richiesta di stracciare la tessera del partito. Lega e Fratelli d’Italia, invece, dicevano no a nuovi ingressi. Ieri le minacce hanno lasciato il posto a un gesto concreto. Sedici consiglieri si sono dati appuntamento davanti al municipio con in mano la lettera di dimissioni. Sono stati ricevuti dal segretario comunale per protocollarle. Tra loro tutta la minoranza (con l’eccezione di Samuel Costanza di Forza Italia) più un esponente della Lega Salvini (Tino Perego) e quattro di Fratelli d’Italia (Andrea Cantù, Simona Mariani, Stefano Canzian e Fabio Arosio che è il presidente del consiglio comunale, con l’unica eccezione di Gianni De Marco diventato consigliere comunale il 30 dicembre).
"Ci confrontavamo da giorni - racconta un consigliere dimissionario, che preferisce trincerarsi dietro l’anonimato -, abbiamo pensato che questo atto potesse essere il giusto epilogo. Inutile trascinare i tempi".
"Mi aspettavo la fine di questa esperienza - commenta Andrea Villa, vicesindaco uscente -. Era nell’aria. La situazione era critica da tempo. Noi però abbiamo continuato a lavorare con serietà, anche ieri pomeriggio. Come Lega ci siamo confrontati mercoledì sera, abbiamo deciso di proseguire il nostro lavoro con la solita dedizione. Il nostro ex segretario Tino Perego? Non si è attenuto a quanto stabilito, quindi sarà espulso dal partito".