Monza, 9 dicembre 2023 – “Mi aspettavo una sentenza di questo genere, visto che dopo che l’imputata si è sottoposta alle domande durante l’interrogatorio si è palesata la realtà dei fatti". Sentenza dura, per Tiziana Morandi, la “mantide della Brianza“, condannata in primo grado a 16 anni e 5 mesi di reclusione. E oltre agli 11mila euro di multa e 3 anni di libertà vigilata, a fine pena, dovrà anche risarcire l’unica delle vittime che si è costituita parte civile, un 28enne di Trezzo sull’Adda, come sottolinea la sua avvocata, Barbara Giulivi.
“Noi avevamo chiesto un risarcimento di 50mila euro – spiega l’avvocata della vittima – La richiesta è stata accolta, adesso dovremo vederci davanti al giudice civile per la quantificazione della cifra". Una sentenza "dura", la definisce l’avvocata, che ricorda quanto successo al proprio assistito: "Loro si conoscevano già da diversi anni, poi si erano persi di vista – spiega –. Poi tramite una amica comune, una parrucchiera, sono di nuovo entrati in contatto. Nel giugno del 2021 si sono messi d’accordo per un semplice massaggio a casa di lei".
I massaggi, il gancio con la quale la donna conquistava le sue vittime, soprattutto quelle più giovani, mentre con quelle più anziane favoleggiava di raccolte fondi per beneficenza. "Lui è andato a casa sua per fare quello che avevano concordato – racconta l’avvocata – Lei gli ha offerto subito una aranciata, di benvenuto, ma lui l’ha rifiutata, perché allergico. Allora ha ripiegato su una coca cola. Poi si è sdraiato sul lettino, pronto per il massaggio e da lì il black out, il buio totale".
La sostanza probabilmente sciolta nella bibita che fa effetto e Tiziana Morandi che entra in azione. Il giovane si è risvegliato su un altro lettino, in ospedale, questa volta. "Non ricordava più niente – spiega l’avvocata Giulivi – si è trovato intontito. Per fortuna, direi per miracolo, non si è fatto male. La macchina era distrutta: è andato a sbattere contro il muro di cinta di una abitazione, vicino a uno spazio dove di solito ci sono dei bambini".
Nel frattempo, Tiziana Morandi e il suo avvocato preparano il ricorso in appello: "Chiederemo la perizia psichiatrica – ha annunciato l’avvocato Andrea Leoni, che aveva inizialmente chiesto l’assoluzione per mancanza di prove – per valutare la sua capacità di stare in giudizio, ed eventualmente la capacità di intendere e volere al momento dei fatti. La signora ha problemi psicologici e psichiatrici da anni, con una valutazione che è già agli atti".
La donna è imputata di 21 capi d’accusa, per reati di rapina, lesioni, detenzione di sostanze stupefacenti, indebito utilizzo di carte di credito, e procurato stato di incapacità. I fatti contestati risalgono all’estate del 2021. Con nove vittime dai 27 agli 84 anni finiti nella sua rete.