ALESSANDRO SALEMI
Cronaca

Tra corsie e confini. La piscina olimpionica esce dall’autodromo: "Unica via per salvarla"

L’impianto è chiuso da 5 anni, ma il piano di restauro è bloccato. Prima di poter investire i 2,7 milioni a disposizione per i lavori. è necessario togliere quell’area dalla gestione del circuito della F1.

Tra corsie e confini. La piscina olimpionica esce dall’autodromo: "Unica via per salvarla"

Nei tempi d’oro la piscina del Parco era meta di migliaia di brianzoli e di milanesi

La piscina olimpionica tornerà un bene a disposizione dei visitatori del Parco di Monza, ma c’è ancora molto da aspettare (probabilmente un paio d’anni). I soldi per la ristrutturazione ci sono - 2 milioni di euro stanziati da Regione Lombardia e 700mila euro messi a disposizione da Consorzio Villa Reale e Parco di Monza -, ma bisogna prima procedere a una modifica di concessione, per cui l’area che comprende la piscina dovrebbe essere stornata da Autodromo, attuale concessionario, per essere data in gestione direttamente a Consorzio. "Sicuramente troveremo una soluzione con il rinnovo della concessione ad Autodromo", assicura Attilio Fiore, dirigente dell’Area amministrativa, legale e di gestione patrimoniale del Consorzio. "La piscina è un altro punto nodale per noi, su cui per ora non si può intervenire perché prima che Consorzio possa iniziare i lavori occorre stralciare il perimetro di territorio che la interessa da Autodromo – spiega il dirigente –, ma che teniamo in conto di rimettere a disposizione del Comune di Monza e non solo. Nessuno dei Comuni limitrofi dispone di una piscina olimpionica".

La concessione con Aci per la gestione di Autodromo scade il 31 dicembre 2026, per cui prima di allora parrebbe difficile intervenire, a meno che non si rimetta mano all’attuale contratto, ipotesi su cui però i dirigenti di Consorzio non hanno fatto cenno. Altra ipotesi, più semplice, sarebbe che Aci e la società Sias attraverso cui gestisce il circuito della Formula 1, adottino un atto con cui diano il consenso perché il Consorzio possa disporre della piscina. Consorzio che, inoltre, dovrebbe essere legittimato a operare su quell’area anche dai Comuni di Monza e di Milano, che assieme alla Regione sono i proprietari formali dei terreni del Parco. Un atto, insomma, che rappresenti un accordo articolato tra le parti, pur rimanendo all’interno dell’attuale concessione. In attesa di sviluppi sulla vicenda, ciò che è certo è che comunque il bene sportivo si vuole recuperare e ridestinare all’uso della collettività. E già questa è una notizia. La piscina, inserita in un contesto naturalistico di pregio, vicino all’ingresso di Santa Maria delle Selve, è chiusa da 5 anni e versa attualmente in condizioni di totale abbandono. Essendo olimpionica, dispone di una vasca di 50 metri, con uno scivolo, un trampolino alto 3 metri, corsie centrali riservate al nuoto in corsia e una zona con acqua alta mezzo metro. Vicino gode di un prato naturale con alberi sotto cui sono presenti tavolini ad uso libero, e di un campetto da beach volley. Una piccola oasi di benessere che aspetta solo di essere rimessa in vita.