DARIO CRIPPA
Cronaca

La terribile beffa di Panama, Stefano Conti: “Ho paura, mi hanno assolto ma non mi lasciano andare”

Il trader brianzolo era accusato di tratta di esseri umani a scopi sessuali. Dopo 423 giorni di carcere e un processo, deve attendere che la Procura faccia ricorso

Stefano Conti

Stefano Conti

Varedo (Monza e Brianza) – Non è ancora finita. Lo hanno assolto con formula piena, ma non lo lasciano andare. Sono giorni di angoscia quelli che sta vivendo il trader brianzolo Stefano Conti a Panama. Finito sotto processo e in carcere preventivo in condizioni disumane per 423 giorni, accusato di tratta di esseri umani a scopo sessuale, dopo un mese di processo il Tribunale lo ha assolto, ma ancora non lo lascia tornare a casa.

“Le sensazioni sono rabbia, impotenza, nervosismo e paura – spiega -. Sono stato dichiarato innocente oltre a ogni ragionevole dubbio, si attendeva solo che leggessero la sentenza il 3 aprile, dopo tre udienze l’hanno letta e non c’è un solo motivo perché si possano avere dubbi” ma il Tribunale non molla. “Non mi lasciano andare. Hanno tempo fino a venerdì per presentaare i ricorsi e sembra scontato che ne annuncino almeno uno”. Spieghi meglio. “A Panama a Cassazione non è subordinata all’Appello, viaggiano in parallelo e possono chiederli tutti e due”. E in caso di ricorso, dovrà restare a Panama. “Per avere risposta dalla Corte sull’Appello ci vogliono 3 mesi per l’Appello e 6-8 mesi per la Cassazione. E in caso venga ammesso uno di questi ricorsi, il processo potrebbe essere collocato a dicembre del 2026”.

Una tortura, pagata a peso d’oro da Conti, che sta spendendo tutti i suoi risparmi. Ma non basta. “Oltre alla rabbia c’è anche la paura… perché ho paura che tutti i giorni che passo qui a Panama io possa essere esposto a un rischio come quello di cui ho già sofferto, quando hanno fabbricato il caso contro di me, come è stato dimostrato a processo”. Al processo Conti rischiava 30 anni di reclusione. Infine, la minaccia che fa più male verrebbe dagli Italiani residenti a Panama. “Devastante. Non solo non mi hanno aiutato, ma ce l’hanno con me perché grido ai quattro venti che è un Paese di m… Ci sono italiani che mi hanno detto che se mi trovano per strada mi picchiano”. In aula l’altro giorno i legali di Stefano Conti hanno avanzato la richiesta che sia liberato per motivi umanitari, la sua salute e persino quella di suo padre, sottoposto a un’operazione alla testa, ma il Tribunale ha respinto. “E nemmeno l’Ambasciata italiana ha mosso un dito”.