Monza, 13 marzo 2021 - È un trapper socialmente pericoloso, dicono i giudici. Perché i video che gira mentre offende e insulta in ogni modo i poliziotti o si mette a saltare sulla macchina dei carabinieri, poi li pubblica sulle "piattaforme social frequentate da un pubblico di giovanissimi follower, che possono essere facilmente indotti ad assumere comportamenti emulativi e pericolosi". Ecco perché Jordan Tinti, 23enne brianzolo della “gang“ musiscale Monza 20900, per il tribunale merita un anno di sorveglianza speciale con obbligo di non uscire di casa dalle 22 alle 7 della mattina dopo e il divieto di spostarsi dal suo comune di residenza in Brianza. Anche perché oltre ai video in cui insulta le forze dell’ordine o quelli in cui urina sui verbali che gli notificano, Tinti ha “postato“ di peggio. Per esempio la sequenza di un rapporto sessuale con una 18enne che gli aveva espressamente vietato di diffondere quelle immagini e invece si è ritrovata a tradimento e in tempo reale su Instagram. Con lui tutto soddisfatto perché il video aveva avuto 3 mila visualizzazioni in venti minuti. E per un caso del genere non si può certo parlare di bravate che "potrebbero trovare spiegazione in una (distorta) logica di marketing e sponsorizzazione del proprio personaggio sul piano artistico musicale", osservano i giudici, ma di comportamento gratuito nei confronti di una persona che ha avuto con lui un rapporto intimo e si è trovata "improvvisamente esposta alla curiosità di migliaia di suoi follower e profondamente violata nella sfera più privata". Tanto da uscirne profondamente scossa, evitando di andare a scuola per alcuni giorni e costretta a sporgere denuncia contro il trapper. Tinti, del resto, pur così giovane ha già accumulato una serie di segnalazioni per possesso e consumo di droga, ma anche una querela da Vittorio Brumotti di Striscia per l’aggressione subita ad opera del trapper e dai suoi amici sia sui social che dal vivo, in occasione di un servizio girato dal giornalista. Ultima prodezza del giovane, le minacce via web a un giocatore della Pallacanestro Crema (e ai suoi compagni) dopo un incontro di basket contro una squadra in cui militava un amico di Tinti. Nell’udienza davanti ai giudici il giovane ha spiegato di vivere con il padre e di aver interrotto gli studi al secondo anno di superiori e dopo vari lavori essere approdato alla carriera artistica a 21 anni, riuscendo ad ottenere un contratto con una nota casa discografica e lavorando attualmente ad un progetto che prevede una budget di circa 10 mila euro. E ha assicurato di aver avviato un programma con il Sert milanese per uscire dalla tossicodipendenza. La sezione misure di prevenzione del tribunale (presidente Veronica Tallarida) nel disporre la sorveglianza speciale per un anno come richiesta dalla questura di Monza, ha osservato che il trapper "negli ultimi anni ha posto in essere in modo sistematico ed ostinato (...) comportamenti oggettivamennte antisociali e pregiudizievoli per la socurezza e la tranquillità pubblica, oltre che lesivi della sfera personale e patrimoniale di soggetti che non avevano alcuna responsabilità nei suoi confronti". Tra l’altro, pur a fronte dei segnali positivi sottolineati dalla difesa del ragazzo verso un percorso di recupero "in relazione all’abuso di stupefacenti" e di "soluzione conciliativa delle pendenze penali", il recente episodio di minacce al giocatore di basket e alla sua squadra rivela, scrivono i giudici "come la strada della responsabilizzazione sia ancora lunga, non essendo ancora egli in grado di autoregolarsi in modo sufficientemente responsabile".
CronacaMonza, il trapper Jordan sorvegliato speciale