BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Trattativa sul futuro. La Cina e il caro energia. Tremano 40mila tute blu

Ferdinando Uliano, segretario nazionale della Fim-Cisl, tra gli operai Tenaris "Il rinnovo del contratto è di cruciale importanza per la sopravvivenza".

Ferdinando Uliano, segretario nazionale della Fim-Cisl, tra gli operai Tenaris "Il rinnovo del contratto è di cruciale importanza per la sopravvivenza".

Ferdinando Uliano, segretario nazionale della Fim-Cisl, tra gli operai Tenaris "Il rinnovo del contratto è di cruciale importanza per la sopravvivenza".

Nel cuore della siderurgia italiana per parlare di lavoro: contratto, salari, orari, formazione, sicurezza. In primo piano la trattativa nazionale arrivata a un punto cruciale e che "deciderà il futuro anche dei 40mila metalmeccanici brianzoli", dice Ferdinando Uliano (al centro nella foto), segretario nazionale Fim-Cisl, alla Tenaris di Arcore. È tradizione per il sindacato che il numero uno della categoria faccia il punto delle trattative nelle aziende più importanti del settore e in Brianza ha scelto il colosso dei tubi per il petrolifero. Fianco a fianco agli operai in assemblea, a discutere della possibile rottura con Federmeccanica. Si è parlato anche dei problemi vissuti dal comparto ogni giorno a cominciare dalla concorrenza cinese che fa tremare i dipendenti e dalla bolletta energetica che "fa alzare i costi del 30-40%". "Bisogna affrontare questa situazione per mettere l’ambito, uno dei più energivori, al sicuro", spiega il segretario. Ma non è la sola battaglia, in cima all’agenda c’è anche "il contrasto al dumping sui prodotti del gigante asiatico con un surplus mondiale in grado di aggredire mercati e fabbriche europee con prezzi dimezzati. Se non vogliamo perdere una realtà strategica e innescare un processo di impoverimento complessivo – aggiunge – bisogna mettere a punto un’azione sia a livello di Paese sia di Unione".

Movimenti che alla fine rischiano di innescare un effetto domino già visto troppe volte in altri campi. Il gioco sullo scacchiere mondiale è molto più vicino di quanto non sembri. Lo sanno bene le migliaia di tute blu che hanno già pagato un prezzo pesantissimo alla globalizzazione. Sul rinnovo del contratto l’obiettivo "è evitare lo scontro", anche se le posizioni restano distanti. "Abbiamo espresso al tavolo tutta la nostra contrarietà alla chiusura sugli aumenti, sia per la durata prolungata del contratto sia per la proposta di riconoscimento della sola inflazione, circa 120 euro rispetto a 280, con slittamento del pagamento di sei mesi nei casi di rincaro dei prezzi in crescita rispetto all’anno precedente". C’è molta strada da fare anche su inquadramento professionale, stabilizzazioni, tutela dei dipendenti, welfare. "Ci aspettiamo passi in avanti nei prossimi incontri – conclude Uliano –. C’è forte consapevolezza tra i lavoratori anche della necessità di una eventuale mobilitazione".