STEFANIA TOTARO
Cronaca

Treno “fantasma” fatto deragliare a Carnate: slitta ancora di 7 mesi il processo. E ora c’è il rischio prescrizione

Si torna in aula a novembre per un cambio nel collegio di giudici del Tribunale di Monza. Sono trascorsi quasi 5 anni da quel 19 agosto 2020 quando il convoglio Trenord, giunto a fine corsa alla stazione, si era rimesso in moto da solo

RADAELLI - guzzi Carnate treno fantasma deragliato in stazione

RADAELLI - guzzi Carnate treno fantasma deragliato in stazione

Carnate (Monza Brianza), 16 aprile 2025 - Slitta di altri 7 mesi, a novembre, dopo essere già stato rinviato ad oggi 9 mesi fa per lo sciopero degli avvocati, il processo sul treno fatto deragliare a Carnate, che invece continua la sua corsa sui binari della prescrizione. Stamane davanti ai giudici del Tribunale di Monza si è aperto il dibattimento che vede imputati di disastro colposo e lesioni personali colpose il capotreno, il macchinista e due addetti alla manutenzione, mentre due dirigenti sono imputati di tentati depistaggio e frode in processo penale.

Ma l'attuale collegio giudicante è destinato a cambiare perché dopo l'estate uno dei tre componenti lascerà Monza quindi per entrare nel vivo delle prime testimonianze è stato deciso il rinvio. Ormai sono trascorsi quasi 5 anni da quel 19 agosto 2020 quando il convoglio Trenord 10767, proveniente da Milano Porta Garibaldi e diretto a Paderno Robbiate, giunto a fine corsa alla stazione, si era invece rimesso in moto da solo perché gli addetti erano andati al bar a bere il caffè.

Fortunatamente c'era stato un solo ferito lieve, un 50enne che si era addormentato sul treno e aveva subìto ferite per 40 giorni di prognosi. Il passeggero si era costituito parte civile nel procedimento penale, ma poi è deceduto per altre cause ed è stato necessario rintracciare gli eredi, alcuni rimasti nel Paese di origine, che hanno già ottenuto un risarcimento dei danni al posto del parente defunto. Questo è stato solo uno dei motivi per cui questo procedimento penale tarda ad arrivare a conclusione.

Altri rinvii li ha causati prima il fatto che il pool di esperti in disastri ferroviari scelto dalla Procura monzese per la perizia tecnica sul deragliamento è praticamente l'unico che opera sul territorio nazionale ed era impegnato su più fronti giudiziari e costretto quindi a chiedere più di una proroga e poi ci si sono messi di mezzo pure i disagi causati dalla pandemia da Covid. Secondo la pubblica accusa, il treno "veniva lasciato incustodito senza inserimento di freno di stazionamento e, per un'anomalia il convoglio, privo di personale di bordo, riprendeva autonomamente la sua corsa". Un malfunzionamento "non riscontrato" dalla squadra di manutenzione. Poi durante le indagini alcuni dirigenti Trenord "avrebbero tentato di far rimuovere dal relitto" i pezzi sospetti. Accuse negate dagli imputati.