ALESSANDRO SALEMI
Cronaca

Troppi misteri per HQMonza: "Prima di sforbiciare il progetto va chiarito il pasticcio dell’hub"

I conti esigerebbero maggiore chiarezza. L’associazione HQMonza si esprime in questi termini sugli extra di spesa resi noti dal...

I conti esigerebbero maggiore chiarezza. L’associazione HQMonza si esprime in questi termini sugli extra di spesa resi noti dal Comune di Milano, sul prolungamento di M5 fino a Monza. "Restano un mistero, non solo per noi, ma anche, a quanto ci risulta, per il Comune di Monza, tutti i dettagli degli extracosti da 600 milioni – scrivono in una nota –. Non si sbottonano né il Comune di Milano capofila, titolare dei calcoli, né Regione Lombardia, la quale conosce i conti almeno dall’11 febbraio scorso".

Gli attivisti fanno presente che "rispetto al computo metrico iniziale del 2018, incidono certamente i maggiori costi dei materiali edilizi e quelli relativi all’energia", per cui "bisogna sapere che una talpa meccanica consuma da 30 a 40 mila kilowatt al giorno e il prezzo dell’elettricità, dal 2018, è quasi raddoppiato". "Sarebbe però molto interessante e utile conoscere il peso di diverse altre voci", proseguono. In particolare si osserva che Cinisello Balsamo "ha preteso l’inserimento sulla linea di una stazione inizialmente non prevista, quella di via Lincoln, con una variante di progetto importante", e si chiede se nel computo degli extra costi siano contemperati anche i finanziamenti per l’Hub intermodale di Cinisello-Bettola. "Un pasticcio complicato che ha sempre avuto, passo dopo passo, l’avallo di Regione Lombardia – chiariscono –. E infatti sono la Regione e Cinisello i componenti della cabina di regia prevista dall’accordo di programma del 2012 collegato ad una convenzione con il soggetto privato che avrebbe dovuto realizzare il mega centro commerciale di Bettola. Una struttura fantasma che forse nemmeno si farà più".

Da qui la precisazione: "Gli accordi prevedevano a carico dell’operatore una parte delle strutture della doppia stazione M1-M5 e la realizzazione di 2.500 posti auto per gli utenti del metrò. L’accordo e la convenzione dicono che l’operatore deve realizzare le opere di interesse pubblico prima di aprire il centro commerciale".

Tuttavia "nulla sembra essere previsto nel caso in cui, come sta accadendo, il centro non si faccia più. In concreto si tratta di 31 milioni di euro per l’Hub intermodale, che include una parte delle stazioni M1-M5, una velostazione, i parcheggi, una stazione per gli autobus. E poi 2,6 milioni per strade e 2,1 milioni per piste ciclabili. Più 20,6 milioni per compensazioni ambientali e riqualificazioni. In totale sono 56 milioni per opere che sono quasi tutte indispensabili – concludono –. Non sappiamo al momento se tutto quello che abbiamo elencato sia incluso negli extracosti e, nel caso, quanto pesi ai prezzi di oggi. E questo è un problema". Resta comunque convinzione degli attivisti che i 589 milioni di extra costi, nella loro interezza, "possano essere trovati da Stato e Regione".

A.S.