
I carabinieri
Brugherio (Monza e Brianza), 12 settembre 2020 - "Buongiorno, siamo i carabinieri. Sua figlia ha appena provocato un gravissimo incidente, ha ucciso una persona con la sua macchina. Ora è in cella, deve pagare subito se vuole rivederla, se vuole che la lasciamo tornare a casa fino al processo". Una telefonata più o meno così, dai toni duri e che non ammettevano repliche, autoritaria. Una vecchietta, 83 anni, frastornata dal contenuto e dai toni drammatici della telefonata. Un’odiosa truffa, ma questa volta con un epilogo felice. I carabinieri della Stazione di Brugherio, con grande tempismo e solerzia, hanno sventato il raggiro e sono andati ad arrestare il suo ultimo responsabile. Per la banda di cui faceva parte le indagini sono in corso.
Accade tutto a Brugherio. Nel pomeriggio di giovedì a casa dell’anziana arriva la telefonata: "Siamo i carabinieri, sua figlia ha fatto un incidente e ci servono i soldi per liberarla". La somma di denaro richiesta è cospicua, la donna non ha ovviamente tutti quei contanti ma viene convinta con le spicce a consegnare soldi e orologi in suo possesso purché la figlia, responsabile di un incidente mortale, venga rilasciata dalla cella dove è rinchiusa.
Per essere più convincente, il finto carabiniere al telefono passa alla vecchietta una ragazza, ovviamente in lacrime: si tratta di una complice, che finge proprio di essere la figlia e implora la mamma di fare quanto le ha intimato in modo perentorio il sedicente carabiniere. Spaventata e disorientata, la vecchietta accetta di consegnare tutto quanto di prezioso ha in casa: gioielli, monili in oro, perfino un orologio rolex che da solo vale almeno 16mila euro. A ritirare il bottino, sarà un notaio, ovviamente finto pure lui, che – le norme antiCovid si fanno sentire pure tra i furfanti – non entra in casa della vittima, ma si fa consegnare il malloppo da una finestra.
I carabinieri, prontamente intervenuti, si fanno dare una descrizione molto precisa del presunto notaio: colore dei capelli, vestiti, altezza. A dare una mano preziosa, anche un privato cittadino: si trova in un bar nelle vicinanze e ha appena visto entrare un personaggio strano con una busta di plastica piena di gioielli e orologi. Un equipaggio della Stazione di Brugherio si fionda sul posto. Il malvivente prova a nascondersi in bagno e a occultare in maniera maldestra la refurtiva, ma è tutto inutile. I carabinieri lo bloccano e lo arrestano per truffa aggravata: si tratta di un polacco di 30 anni. Processato per direttissima, è stata disposta per lui la custodia cautelare in carcere. La refurtiva, del valore complessivo di circa 50mila euro, viene recuperata e restituita alla famiglia della legittima proprietaria. Ora è caccia ai complici. Come al solito, i carabinieri avvertono: mai aprire agli sconosciuti, telefonare sempre al 112 per verificare.