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Il tribunale di Monza
Monza, 18 Febbraio 2025 - Si è aperto al Tribunale di Monza il processo nei confronti dell'ennesima banda delle truffe sulle riviste delle forze dell'ordine, che questa volta aveva la sede di un call-center a Monza. Ma per la metà dei 22 imputati i reati sono già caduti in prescrizione.
Risale infatti al 2017 l'operazione del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni “Sardegna” che aveva denunciato 46 persone accusate di contattare i clienti (circa 8 mila) e dietro la minaccia di attivare delle procedure amministrative e penali per il recupero di crediti, ottenevano denaro, almeno 3 milioni di euro, che veniva poi riciclato.
L’indagine parte da una querela presentata nel 2016 da un prete residente in un piccolo centro del cagliaritano che, in passato, aveva aderito ad alcune proposte telefoniche di abbonamento a diverse riviste delle forze di polizia.
A distanza di alcuni mesi, sarebbero cominciate però una serie di telefonate di sedicenti funzionari dei Tribunali di Cagliari, Milano e Roma e di presunti avvocati che minacciavano il ricorso al pignoramento o a procedimenti di natura penale in caso di mancato pagamento di denaro per rimborsi e contenziosi, rivelatisi poi del tutto inesistenti. Da Cagliari poi l'inchiesta è stata divisa in diversi tronconi per competenza e al Tribunale di Monza è arrivato quello per associazione a delinquere finalizzato alla truffa relativo a Monza.