Monza, 26 gennaio 2025 – Un meccanismo sofisticato, tutti i numeri e i brand utilizzati appaiono normali, ma sono finti. La parlantina urgente del finto operatore telefonico, un escamotage studiato apposta per impaurire e farci cascare anche persone che non appartengono alla categoria più deboli della popolazione. E una rete di complici che porta fino alla Lituania. Una nuova truffa è andata in scena negli scorsi giorni e ha colpito un uomo di Monza che si è ritrovato “ripulito” di oltre 4mila euro in 5 minuti.
La dinamica
La dinamica è semplice e insieme complessa. Succede tutto intorno alle 19, quando A.C., operaio di 48 anni, riceve la propria utenza telefonica un Sms. Sono le 19.04 e a inviarlo, apparentemente, è la sua storica banca, la filiale monzese di Unicredit, dove ha un conto corrente da anni e un rapporto di fiducia consolidato. Il messaggio compare fra l’altro non sulla rete normale, ma proprio su quella della chat su cui l’uomo riceve abitualmente le comunicazioni della sua banca. Qualcuno – si scoprirà successivamente – è riuscito a infiltrarsi e clonare il numero. Appurata l’attendibilità della fonte, il correntista contatta come richiesto il numero indicato e riceve immediatamente una telefonata: proviene apparentemente proprio dal Servizio Clienti di Unicredit. All’altro capo del telefono, la voce di un uomo, qualificatosi come un operatore della banca. Il racconto che segue è credibile. La banca avrebbe rilevato delle anomalie sul conto corrente del cliente perché sta notando dei tentativi di pagamento all’estero. La banca ha però bloccato ovviamente questi bonifici sospetti e, sospiro di sollievo, ha chiamato il suo correntista. Per verificare che i bonifici siano effettivamente bloccati, alla vittima del raggiro viene chiesto di effettuare lui stesso altri due bonifici. E lui, ormai preso dal tourbillon verbale del finto operatore, esegue.
I bonifici
Il primo bonifico, istantaneo, è di 1.743 euro e 41 centesimi. Il secondo, ordinario, è di 2.352 euro e 41 centesimi. Soltanto a bonifici effettuati, l’uomo si rende conto di aver fatto, pur in buona fede, una sciocchezza e interrompe la telefonata. E non risponde alle successivi tentativi del truffatore, che evidentemente voleva continuare a “ripulirlo”. I tentativi di annullare i bonifici immediatamente tentati dalla vittima vanno a vuoto. Quello istantaneo in quanto tale non è revocabile. Quello ordinario, essendo stato effettuato alle 19.55, avrebbe dovuto essere annullato... entro le 20. Il giorno dopo, i soldi erano già in Lituania.
La rabbia
“Al mattino siamo andati alla filiale della mia banca in centro a Monza - spiega affranta la vittima - ma non è stato possibile far nulla. Ormai i soldi erano partiti per la Lituania. Ci siamo anche arrabbiati, ma inutilmente. E siamo andati allora a presentare denuncia alla stazione dei carabinieri. È un’ingiustizia, io sono caduto in un tranello, ma mi sarei aspettato maggior collaborazione da parte della mia banca, i miei tentativi di annullare le operazioni incriminate sono agli atti, bisognava tenerne conto. Vorrei essere rimborsato, non è stata colpa mia”.