DARIO CRIPPA
Cronaca

Imbersago, la beffa delle nozze: "Il ristoratore è scappato"

La vicenda raccontata da una coppia di giovani brianzoli turlupinata. "Abbiamo pagato la caparra per il pranzo, ma la villa era stata chiusa"

Stefano Peduzzi e Silvia Giannini sono prossimi alle nozze

Monza - Silvia Giannini e Stefano Peduzzi sono insieme da otto anni. Si amano, hanno avuto pochi mesi fa un bimbo, il bellissimo Gabriel. Vivono in Brianza e sognano di sposarsi. Lo faranno, hanno già scelto la data: 1° settembre. E il luogo, il Duomo di Monza. Quello che non si aspettavano era che quel giorno che stanno programmando meticolosamente da mesi, addirittura da prima di Natale, gli sarebbe stato “rovinato” da un evento inimmaginabile. Il pranzo di nozze. "Avevamo scelto con cura anche dove andare a festeggiare con i nostri parenti e amici - racconta Silvia -: una bella residenza storica Brianza, Villa Orsini Colonna Orsini a Imbersago. Un luogo incantevole e pieno di storia, di cui ci avevano parlato benissimo in molti…". La beffa era però dietro l’angolo. "Abbiamo incontrato il padrone , abbiamo deciso di fare il pranzo nel suo ristorante. Ipotizziamo 130-140 invitati".

Comprensibilmente, ai futuri coniugi viene chiesto di lasciare un acconto, sostanzioso (diverse centinaia di euro). Giusto così, si può fare, i due ragazzi, 37 anni lei e 43 lui, vogliono fare le cose per bene. E versano la caparra. Poi, man mano che i giorni prima della data fatidica diventano sempre meno, i futuri coniugi pensano che è ora di cominciare a immaginare il menu e, insomma, a entrare nei dettagli. "Ed è qui che le cose hanno cominciato a scricchiolare… il padrone ha cominciato a non rispondere alle telefonate e neppure ai messaggi. Ci è stato detto addirittura che un suo collaboratore aveva contratto il Covid…". Fino a quando le cose non hanno preso una piega ben diversa. "La verità era un’altra. E l’abbiamo scoperto quasi per caso. Quando sui giornali abbiamo letto che Villa Orsini Colonna era stata venduta. Il padrone ci aveva fatto un vago cenno che era intenzionato a vendere, ma non nell’immediato. E invece la società era fallita, e la proprietà di Villa Orsini era cambiata". Il sito internet della Villa era ancora lì, come nulla fosse, ma all’indirizzo di Imbersago non c’era e non rispondeva nessuno. Per Silvia e Stefano, una doccia gelata. "Ci siamo rimasti malissimo. Stefano addirittura non voleva più sposarsi, era così scoraggiato per quanto accaduto (e per i soldi persi) che era tentato di mandare tutto a monte".

Nella situazione di Silva e Stefano si sono trovate decine di coppie. La loro storia, molto simile: la caparra. I soldi persi (con cifre anche più sostanziose), il pranzo di nozze saltato. "Alcune le abbiamo conosciute, abbiamo cominciato a sentirci e a scambiarci le rispettive esperienze". È aperta un’inchiesta. Il matrimonio a rischio? "Alla fine ci siamo fatti forza, non era giusto rinunciare a tutto quello per cui abbiamo lottato per anni. Per noi e per il nostro bambino". I due futuri sposini sono andati a presentare denuncia alla caserma dei carabinieri più vicina, "per fortuna avevamo tutte le ricevute a dimostrare come erano andate le cose". Il matrimonio si farà. Solo, bisognerà trovare un altro posto dove organizzare il ricevimento. Nella speranza di essere risarciti un giorno della somma perduta.