STEFANIA TOTARO
Cronaca

Turbativa d'asta su appalti da 27 milioni per la cura del cancro, il colpo di spugna della prescrizione

Nel 2015 l’inchiesta aveva portato a 4 arresti e a 26 imputati a vario titolo. Parti civili: Elekta, Istituto nazionale dei tumori, Policlinico San Matteo, Azienda sanitaria di Lecce, Azienda ospedaliera Santa Maria di Terni

Appalti anticancro, Elekta è parte civile al processo

Appalti anticancro, Elekta è parte civile al processo

Agrate Brianza (Monza e Brianza), 15 Ottobre 2024 - Tutta cancellata dal colpo di spugna della prescrizione l'inchiesta per la presunta turbativa d'asta di appalti per 27 milioni di euro sulla fornitura di macchinari per la cura del cancro.

E' il colpo di grazia inferto al processo al Tribunale di Monza che vede ben 26 imputati a vario titolo per un'inchiesta della Guardia di Finanza che nel 2015 aveva portato a 4 arresti e che da Milano era tornata per il giudizio a Monza per competenza perché tutto è partito dalla "Elekta spa", multinazionale svedese con sede operativa ad Agrate Brianza. Al processo si erano costituiti parti civili, oltre a Elekta stessa (che però è stata chiamata anche come responsabile civile), Istituto nazionale dei tumori di Milano, Policlinico San Matteo di Pavia, Azienda sanitaria di Lecce, Azienda ospedaliera Santa Maria di Terni e altre ancora.

A fare partire l'inchiesta una email che parlava di accordi con i manager della Elekta per una gara d'appalto per circa 2 milioni di euro dell'Istituto nazionale dei tumori di Milano per un acceleratore lineare per radioterapia, trovata da uno dei responsabili della gara, che aveva presentato una denuncia.

Secondo l'accusa, l'azienda agratese era in grado di presentare offerte "perfette" circa i requisiti tecnici richiesti per le forniture degli apparecchi medici quindi, anche se non erano le più vantaggiose economicamente, riuscivano a sbaragliare la concorrenza. Nessuna prova di tangenti bensì un sistema escogitato di "ricompense" sotto forma di borse di studio finanziate da Elekta ed erogate dagli istituti e dagli ospedali e inviti a partecipare a convegni.

Accuse negate dagli imputati, ma nessuno ha rinunciato al colpo di spugna giudiziario perchè convinto di ottenere una sentenza di assoluzione. In piedi restano, ma ancora per poco, le posizioni di un paio di imputati per appalti per cui non è formalmente squillata la campanella della prescrizione e la società agratese come soggetto giuridico per verificare la sussistenza di eventuali sanzioni di tipo amministrativo.