Ricorso in appello per la vicenda delle gare d’appalto per il trasporto scolastico in Brianza.
A metà novembre si aprirà il processo di secondo grado sulla sentenza con cui il Tribunale ha condannato per turbativa d’asta a 15 mesi di reclusione e 750 euro di multa, con l’interdizione dai pubblici uffici per la durata della pena, però sospesa perché incensurato, Pasquale Angelino, ad della Dap srl.
Il giudice ha condannato l’imputato a pagare un risarcimento dei danni con una provvisionale di 10mila euro soltanto al Comune di Lentate sul Seveso. Prosciolto invece per prescrizione il padre di Pasquale Angelino, Lorenzo, ad della Angelino srl, perché i fatti contestati erano ormai datati. La condanna riguarda i Comuni di Lentate e Meda (che però non si è costituito parte civile); prescrizione per Seveso, Usmate Velate e Cogliate; assoluzione per Limbiate. La Procura aveva chiesto rispettivamente la condanna a 16 e 14 mesi di reclusione e 1000 euro di multa per figlio e padre del Napoletano, accusati di avere reso dichiarazioni non veritiere in merito ai loro requisiti per aggiudicarsi tra il 2014 e il 2017 una gara d’appalto multilotto che riguardava i sei comuni brianzoli. Secondo i capi di imputazione gli Angelino avevano falsamente attestato, nell’offerta per partecipare alla gara pubblica, la disponibilità di un’autorimessa e di autobus destinati esclusivamente al servizio richiesto. Nessun risarcimento per i fratelli Bonfanti, la cui storica società per 40 anni ha gestito il trasporto scolastico prima dell’arrivo degli Angelino e che si sono costituiti parti civili al processo dopo le denunce. "Non è stato provato un danno diretto ed immediato, ma questo procedimento è solo un ramo di un’indagine più ampia sulle condotte degli imputati", ha ritenuto il giudice.
S.T.