
All’Ipsia Enzo Ferrari di Monza il corso di formazione da 60 ore per attrezzisti e macchinisti con Fondazione Accademia d’Arti e Mestieri dello Spettacolo e LabLuce Cinecittà.
I futuri scenografi e attrezzisti del Teatro alla Scala e dei principali teatri milanesi imparano “l’arte del fare“, con trapano, chiodi e martello nelle scuole della Brianza. Giovedì 6 si concluderà il modulo del corso di formazione per attrezzisti e macchinisti, realizzato all’Ipsia Enzo Ferrari di Monza in collaborazione con la Fondazione Accademia d’arti e mestieri dello spettacolo Teatro alla Scala di Milano e LabLuce Cinecittà Roma.
Nella scuola di Monza a indirizzo meccanica si è svolto un modulo della formazione, dando vita a un’importante sinergia tra realtà di eccellenza nel settore dello spettacolo e della formazione tecnica. Un altro modulo di falegnameria si sta concludendo all’Ipsia Meroni di Lissone. "È il terzo anno che collaboriamo con l’Accademia della Scala – spiega il professor Giorgio Caccamo, dell’istituto Ferrari – da noi vengono i ragazzi al secondo o terzo anno di scenografia dell’Accademia d’arti e mestieri e dell’Accademia di Belle arti. Hanno la competenza progettuale e culturale dell’accademia, ma per imparare a realizzare materialmente una delle coreografie che faranno da fondale a opere e balletti vengono nei nostri laboratori".
Dietro le quinte di uno dei palcoscenici più prestigiosi d’Europa (ben 330 metri quadrati), si trova un altro mondo fatto di macchinisti, di scenografie montate su impalcature di ferro, legno, cartongesso, realizzate dalle abili mani di professionisti. Sotto il palcoscenico una selva di tralicci, di cavi e manovelle e ingranaggi, il cervello tecnologico del palcoscenico, suddiviso in 6 ponti appaiati che possono alzarsi e abbassarsi, con oltre 100 pannelli che funzionano come i tasti di una macchina da scrivere che permette a Don Giovanni di scendere negli inferi. Fondali, soffitti e quinte vengono regolati con cavi e contrappesi. Elettricisti, macchinisti e idraulici formano una vera città che si muove e lavora in silenzio anche durante lo spettacolo. Quindi oltre il pensiero progettuale occorre saper utilizzare il trapano per forare, saper saldare, saper lavorare le lamiere.
L’Accademia d’arti e mestieri dello spettacolo ha fatto una selezione, individuando una classe di 18 studenti. A fine corso i ragazzi faranno un tirocinio in teatro alla Scala, o presso altri teatri, per terminare con un esame di abilitazione.
Intanto all’Ipsia Ferrari di Monza, stanno frequentando un corso pratico di 60 ore di laboratorio. "I ragazzi vengono da tutta la Lombardia e dalla provincia di Torino – continua il professor Caccamo – animati da curiosità e interesse. Hanno dai 21 ai 24 anni e sono semiprofessionisti". Al mattino gli studenti del corso di meccanica interni alla scuola frequentano i laboratori che poi vengono lasciati liberi al pomeriggio per gli studenti più grandi del corso attrezzisti e macchinisti, a cui vengono mostrate le lavorazioni da banco che i ragazzi della scuola imparano nei primi anni.
La collaborazione con la prestigiosa accademia milanese risale ai primi anni 2000, quando la scuola era ancora diretta dal preside storico Ferdinando D’Alfonso. È proseguita qualche anno fa, sotto la presidenza di Renata Cumino (attuale preside dell’istituto Olivetti di Monza) e quest’anno l’accademia è tornata a chiedere la collaborazione della scuola alla preside Valentina Soncini. L’ipotesi di lavorare come tecnici dello spettacolo è fra le proposte della scuola anche per i propri studenti, come orientamento in uscita. Infatti, come spiega la professoressa Vittoria Siciliano (referente orientamento), nei giorni scorsi una ventina di ragazzi dei corsi di audiovisivo hanno visitato la sede dell’Accademia della Scala: hanno seguito un workshop orientativo per la realizzazione di foto e video di scena. "I ragazzi, selezionati fra i più motivati – sottolinea la docente – sono stati contenti di partecipare a un’esperienza così esclusiva e di vedere una realtà lavorativa così particolare".