Il Museo etnologico Monza Brianza è giunto alla sua settantesima mostra. Ha deciso di dedicarla alla collezione di oltre 500 giochi e giocattoli donati dalle famiglie monzesi, datati tra i primi del ‘900 e gli anni ‘60. Bambole dallo sguardo severo e preoccupato, modellini di automobiline degli anni ‘50 trasportano il visitatore nei decenni passati, accompagnato dalle meravigliose illustrazioni de “ll Cartoccino“ il giornalino illustrato degli anni ‘30.
La mostra “Giochi e giocattoli di una volta“ è stata inaugurata al Mulino Colombo, di fronte all’Ufficio igiene di via De Amicis. È aperta al pubblico fino a sabato 22, per riprendere lunedì 7 gennaio, fino al 3 marzo, sempre a ingresso gratuito. La mostra restituisce il ricordo di una Monza dove si giocava all’aria aperta, dove ogni semplice oggetto come corde, bastoncini, sassolini, tappi, biglie, veniva utilizzato per inventare giochi diversi insieme ai propri amici, animando le campagne, le stradine e le piazze dei paesi della Brianza. Il Cartoccino proponeva svariate attività ludiche, dalle pagine delle costruzioni a giochi con i dadi, a puzzle di carta, a tombole, alla creazione di semplici cartoni animati, fino ad arrivare alla pagina del ricamo dove le bambine potevano impararne le varie tipologie giocando. Il gioco veniva considerato anche un importante mezzo di insegnamento della vita quotidiana. "L’esposizione – spiega Alberto Naboni, presidente Memb – fa parte di una serie di mostre tematiche che proporremo, per presentare le diverse collezioni del Museo etnologico che spaziano dai cappelli alla moda, agli utensili da lavoro, ai giocattoli; è un immenso patrimonio di documenti e di oltre 25mila oggetti che stiamo riordinando e catalogando in modo digitale". Il deposito alla ex Fossati Lamperti custodisce anche le macchine dei cappellifici monzesi. Al Mulino Colombo si trova esposto anche un gioco molto curioso, testimone della cultura di un’epoca: un altarino, un vero e proprio altare a portata di bambino, ricco di calici, candelieri, ampolle, acquasantiera e crocefisso con cui í bambini venivano introdotti alla messa, ma anche alla strada sacerdotale. La mostra ne riporta uno, ma nella collezione del Memb ce ne sono diversi.
Il cinema era un lusso raro e per pochi. Ecco perché si diffuse un giocattolo sofisticato e affascinante, come la lanterna magica, con le sue splendide immagini da proiettare o il View-Master, visore in bachelite, usato per l’addestamento dei piloti americani nella seconda guerra mondiale e perché permetteva di visualizzare immagini in 3D. Nel 1951 la Sawyer’s acquisì la licenza per poter inserire i cartoni animati Disney da Topolino a “La bella addormentata“. Viene presentata anche una piccola selezione di giochi musicali come il mini pianoforte con la terza ottava, la fisarmonica, la cetra con gli spartiti originali che si infilavano nello strumento da suonare con il plettro nei punti indicati e ovviamente un tamburello.
Non possono mancare macchinine e soldatini, il gattino di latta a molla, un cavallo meccanico che traina un carro, giochi di società come la tombola, il gioco dell’oca, qualche gioco in scatola e carte da gioco e poi il bellissimo castello di legno, un cavallo a dondolo e un teatrino dove la fantasia può sentirsi libera di viaggiare attraverso storie meravigliose.