STEFANIA TOTARO
STEFANIA TOTARO
Cronaca

Uccise la cognata nel parcheggio di casa. Per Giuseppe Caputo si avvicina l’assoluzione per infermità totale di mente

Il delitto di Nova Milanese. La perizia psichiatrica aveva stabilito la totale incapacità di intendere e volere al momento dell’omicidio, arrivato al culmine di anni di contrasti tra parenti

La perizia psichiatrica ha stabilito la totale incapacità di intendere e volere al momento dell’omicidio

La perizia psichiatrica ha stabilito la totale incapacità di intendere e volere al momento dell’omicidio

Monza, 24 marzo 2025 – Alla sbarra davanti ai giudici della Corte di Assise di Monza, ma si annuncia un’assoluzione per infermità totale di mente. A questo esito pare destinata la vicenda giudiziaria che potrebbe avere il suo epilogo mercoledì nei confronti di Giuseppe Caputo, il 62enne di Nova Milanese che lo scorso ottobre ha prima aggredito la nipote che aveva parcheggiato l’auto sotto casa, brandendo un coltello a serramanico e ferendola lievemente, e poi ha infierito con i fendenti sulla cognata, Giovanna Chinnici, 63 anni, intervenuta in difesa della figlia, uccidendola.

La perizia psichiatrica a cui il 62enne è stato sottoposto ha concluso per la totale incapacità di intendere e di volere al momento dell’omicidio, commesso in una fase acuta della sua patologia: paranoia selettiva. Per gli esperti Giuseppe Caputo è un uomo lucido, con cui si può parlare di tutto, ma che inizia ad ingigantire racconti e circostanze se il discorso cade sui rapporti con i parenti che abitano nella stessa palazzina in via Magellano, le tre sorelle e la mamma quasi centenaria rimasta vedova. Una serie di dissapori che avevano portato a processi davanti al giudice di pace. "La mia vita e quella della mia famiglia erano diventate un inferno e mia moglie, che si è ammalata a causa dell’aria fredda che gelava il nostro appartamento per l’impianto di condizionamento installato dagli altri, ora è in pericolo", aveva detto Giuseppe Caputo alla giudice all’interrogatorio per la convalida dell’arresto eseguito dai carabinieri di Desio. Il 62enne era stato condotto in carcere, ma poi trasferito nel reparto di Psichiatria dell’ospedale San Gerardo. L’uomo è considerato socialmente pericoloso e per questo il Tribunale ha disposto che gli venga trovato un posto in una struttura psichiatrica giudiziaria. Pare che Giuseppe Caputo avesse già visto uno specialista.

"Continue provocazioni, uno stato di sofferenza e la mancanza di lucidità" dietro a questa vicenda, ha sostenuto la storica legale, dopo l’omicidio sostituita con il collega Francesco Fontana di Milano. La legale aveva ripercorso una serie di dissapori che avevano portato a processi davanti al giudice di pace e a una denuncia presentata da Caputo per un presunto colpo alla nuca, archiviata quando le cognate e i mariti avevano raccontato che lui era caduto a casa della suocera. Poi i dissidi per la nomina di un amministratore di sostegno all’anziana madre, da cui la moglie di Caputo "si era sentita allontanata". La legale parlava di "persone emarginate, fuori dai giochi". Intanto però la moglie Caputo ha ricevuto il divieto di dimora nel Comune di Nova e di avvicinamento a quegli stessi parenti. Il provvedimento emesso dal Tribunale nasce perché la Procura ha raccolto gravi indizi di colpevolezza relativi ad alcuni atti persecutori che la 59enne avrebbe avuto nei confronti della sorella Giovanna Chinnici e della sua famiglia. La donna li avrebbe molestati e minacciati più volte a partire dal 2023: una situazione culminata con l’omicidio della 63enne ad opera del marito.