
Un esemplare di pitbull (foto archivio)
Monza – Stavolta, l'episodio è partito da una lite per un cane. Un pitbull a cui il padrone rifiutava di mettere la museruola in un ufficio postale pieno di gente. Col padrone che si è scagliato contro il personale, alla fine costretto a chiamare i carabinieri. Accade martedì 18 marzo all'ufficio postale di via Volta a Monza quando un cliente, entrato nella filiale con un pitbull, spazientito dall'attesa, all'invito di attendere il proprio turno e di infilare la museruola al cane, ha reagito con gesti platealmente isterici e incontrollati, scaraventando a terra tutto ciò che trovava sullo sportello e dinanzi a sé e minacciando con frasi ingiuriose e offensive il personale che gli aveva comunicato l'obbligo della museruola. L'utente, in preda a una vera e propria crisi di nervi e in presenza di decine di testimoni è stato alla fine ridotto alla ragione e allontanato soltanto grazie all'arrivo dei carabinieri.
La denuncia dei lavoratori
"Basta aggressioni a chi lavora con il pubblico! - fa sapere la Cgil - Non passa giorno che non si abbia notizia di personale pubblico o privato che subisce aggressioni nel suo lavoro con il pubblico mentre fornisce servizi, assistenza o cura: personale sanitario e sociosanitario, polizia locale, personale dei mezzi pubblici, insegnanti, chi lavora nel commercio o nell’assistenza tecnica alle utenze, per citare i casi più eclatanti...". E aggiunge: "Le aggressioni, anche solo verbali o potenziali, esprimibili attraverso atteggiamenti ostili, sono episodi che impediscono a chi lavora di avere la serenità necessaria per svolgere il fondamentale e delicato lavoro cui sono preposti, esponendoli al rischio di errori. In un periodo in cui l’intero mondo del lavoro è sottoposto a criticità senza precedenti e mentre le condizioni di lavoro diventano sempre più precarie e a basse retribuzioni, è inaccettabile che coloro che svolgono un lavoro al servizio della collettività siano vittime di minacce e aggressioni".
La Cgil: “Subito interventi strutturali”
La Slc Cgil di Monza e Brianza esprime dunque la propria vicinanza alle operatrici di sportello e alla direttrice della filiale di via Volta e resta in campo per difendere e tutelare i lavoratori di Poste Italiane per far sì che episodi come quello accaduto non si ripetano mai più. "La sicurezza non deve passare attraverso la ‘militarizzazione’ delle nostre strutture ma attraverso un profondo cambiamento culturale che torni a riconoscere valore e professionalità al lavoro. E' però necessario interrogarsi sul perché di tali fenomeni e intervenire per depotenziarli alla fonte, investendo in provvedimenti strutturali e organizzativi (assunzione di nuovo personale, investimenti in infrastrutture, organizzazione del lavoro etc.), ma anche con interventi di carattere formativo nella comunicazione e nella gestione delle situazioni complesse e rischiose, fornendo al personale dotazioni adeguate e supportandolo con percorsi di sostegno e recupero. Siamo convinti che il riconoscimento del valore e della professionalità sia un passo importante anche allo scopo di una maggiore tutela dei lavoratori impegnati ad affrontare, ogni giorno, difficoltà e rischi di aggressioni" commenta Massimo Casucci Segretario Slc Cgil Brianza.