Cerimonia in tre comuni per ricordare il sottotenente Alfonso Casati, eroe della Resistenza. Nella sua Arcore le celebrazioni, e poi, congiunte, a Muggiò, al Mausoleo di famiglia, e a Corinaldo, nelle Marche, dove il soldato, giovanissimo, cadde a soli 26 anni per liberare il borgo dai nazisti. Era il 6 agosto 1944, un sacrificio che gli valse la medaglia d’oro al valor militare.
"Non un nome qualsiasi il suo", hanno ricordato gli amministratori, erede di alto lignaggio, fra i suoi antenati, Gabrio Casati che guidò Milano dopo le Cinque giornate, il futuro militare trascorse l’infanzia in quella Villa San Martino che 60 anni dopo sarà il cuore dell’impero di Silvio Berlusconi, e dove ai suoi tempi, invece, era di casa Benedetto Croce. E fu proprio frequentando il filosofo che il soldato visse lo spirito liberale che lo spinse a partecipare in prima persona alla nascita della nuova Italia.
Suo padre, Alessandro, era stato ministro per qualche mese con Mussolini, poi cambiò fronte e durante i primi governi repubblicani di Ivanoe Bonomi guidò il dicastero della difesa. Il figlio era scomparso da poco. E oggi la Brianza ricorda il coraggio di Alfonso, 80 anni dopo. In città, dove trascorreva l’estate, aveva anche fondato una squadra di calcio con contadini coetanei che frequentavano la dimora di famiglia. Era tifoso juventino. Studente universitario, venne chiamato alle armi nel 1941. Molto di lui resta nelle “Le lettere dal Fronte“ inviate ai parenti, ma anche in quelle dirette all’amico Benedetto Croce.
Nelle missive non dimenticava mai la sua Arcore, spesso rimpiangeva le battute di caccia nelle campagne di Bernate e Velate, gioiva per un pacco ricevuto, oppure era triste per la morte di un compagno. A ucciderlo, i colpi di un mortaio tedesco mentre cercava di proteggere la ritirata di reparti polacchi e italiani da una posizione contesa: si scusò del gesto con la madre, la marchesa Leopolda Incisa della Rocchetta. Molte vie e istituti scolastici sono intitolati al sottotenente, ad Arcore è una delle arterie principali, ma è ricordato anche a Muggiò, Cinisello Balsamo, Usmate, Cusago. Per volere del padre fu concesso alla parrocchia un lascito che rese possibile nel ‘46 la nascita della società sportiva incaricata di conservare il suo nome nel tempo. L’Unione Alfonso Casati è stata un punto di riferimento per generazioni di promesse che hanno vestito i colori biancoverdi nell’atletica, nel calcio, nella ginnastica artistica e ritmica, nella pallacanestro, nella pallavolo e ancora insegna.