BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Un milione e mezzo per riaprire le sponde dell’Adda: fondi per cancellare la frana

Il Pirellone stanzia fondi per riaprire le sponde dell'Adda, chiuse da una frana a maggio, con impatto sul turismo.

Il Pirellone stanzia fondi per riaprire le sponde dell'Adda, chiuse da una frana a maggio, con impatto sul turismo.

Il Pirellone stanzia fondi per riaprire le sponde dell'Adda, chiuse da una frana a maggio, con impatto sul turismo.

Un milione e mezzo per riaprire le sponde dell’Adda fra Cornate e Paderno. Il Pirellone stanzia i fondi per cancellare la frana che a maggio ha chiuso le rive del fiume con pesanti ricadute turistiche. Anche per Palazzo Lombardia "è urgente intervenire" e come ipotizzato durante la Commissione ambiente di metà ottobre i soldi sono in arrivo dai canoni idrici. Intanto, la Provincia studia l’intervento tecnico. Lo sblocco delle risorse è frutto anche dell’appello dei Comuni e della cooperativa Solleva che dal 1° dicembre è stata costretta a chiudere lo Stallazzo per mancanza di clienti, il punto ristoro che gestisce inserendo al lavoro persone in difficoltà, l’unico nel raggio di 30 chilometri. Il sindaco Andrea Panzeri aveva chiesto di fare in fretta "per limitare i danni alla sola stagione invernale".

A fare pressing anche la petizione on-line lanciata da Luigi Gasparini, presidente di Solleva: in poco più di due settimane le adesioni per risolvere il problema sono arrivate quasi a 3mila. Ieri, la svolta. L’auspicio è che con i soldi la rimozione della slavina ingrani la quarta. "È fondamentale per il bene della nostra comunità che si proceda senza altri ritardi", ribadisce il territorio. Alla base di tutto, i danni causati dal maltempo che con le piogge torrenziali della scorsa primavera hanno provocato lo smottamento e l’interruzione della ciclopedonale sull’alzaia, una delle vie più battute della Lombardia. La valanga ha bloccato la riva del Naviglio innescando il cedimento del terreno, il crollo della strada e del guardrail. Gli scorci sono molto frequentati, amati e famosi grazie ai quadri di Leonardo che li ha fissati per sempre nelle sue tele celebri in tutto il mondo.

La Provincia di Monza guida e ha pagato con 30mila euro di fondi propri uno studio propedeutico alla sistemazione, i geologi chiariranno le cause dell’incidente e valuteranno la stabilità delle sponde. Operazioni necessarie anche per fare i conti esatti. La soluzione è nata dal confronto delle Province (c’è anche Lecco) con la Regione per l’utilizzo dei fondi delle concessioni delle grandi derivazioni idroelettriche. Si riaccende così la speranza per lo Stallazzo, costretto ad arrendersi venti giorni fa, dopo mesi di morta. "Con la chiusura il flusso di gente si era azzerato e i numeri non c’erano più". Comincia così il conto alla rovescia per realizzare il sogno delle città coinvolte e delle centinaia e centinaia di appassionati che non vedono l’ora di tuffarsi ancora nei paesaggi leonardeschi, a piedi o in bicicletta. Oggi inaccessibili come annunciano i cartelli installati in zona dai Comuni.