SONIA RONCONI
Cronaca

Omicidio a Nova Milanese, il paese sotto choc. I vicini di casa al Grugnotorto: “In famiglia continui litigi ma non ce lo aspettavamo”

I residenti sconvolti dall’escalation di violenza, per ore non sono potuti rientrare nelle loro abitazioni. I carabinieri passano al setaccio la palazzina per acquisire testimonianze: il killer si è armato per uccidere?

Un paese sotto choc. I vicini di casa al Grugnotorto: "In famiglia continui litigi ma non ce lo aspettavamo"

I residenti sconvolti dall’escalation di violenza a Nova Milanese

Alle 17.30 l’ingresso della via Ferdinando Magellano era già stato chiuso dai carabinieri di Nova Milanese. La via è nel rione Grugnotorto al civico 6, c’è una casa su tre piani beige con infissi rossi. E ci vivono la mamma anziana e le tre figlie e le rispettive famiglie: loro sono i Chinnici. Tre famiglie e l’abitazione della nonna. Una zona tranquilla. Infatti, nella via ci sono poche case e uscendo c’è un parco.

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"Io li conoscevo di vista, parlavo con la madre anziana - spiega una signora -. Quello che si sa è che erano abbastanza litigiosi. Vivendo insieme la convivenza è difficile, ma chi va a pensare ad un atto del genere? È tremendo". I residenti non potevano entrare con le proprie auto, ieri pomeriggio. "Io risiedo in fondo a questa strada, ma onestamente - spiega un padre con la figlioletta - non saprei dire quanti sono e non li conosco. Sono comunque addolorato per quanto è accaduto". Poche persone sono transitate nel pomeriggio, se non qualcuno che correva nel parco e si avvicinava per capire cosa fosse accaduto. Una signora racconta la sua: "Questa è una via con poche case, eppure ci si conosceva a malapena.

So che in quella casa vive una grande famiglia, per altro, ogni tanto si sentivano gridare. Ma arrivare a un fatto così grave mi pare un’assurdità. C’è da avere paura al giorno d’oggi. Se ne sentono di tutti i colori, non guardo più il telegiornale e poi dietro casa ammazzano una persona. Non è possibile". "Era una famiglia alquanto litigiosa - aggiunge dopo un attimo di riflessione -. Erano almeno una decida di anni che erano venuti a vivere tutti qua. Poi la nonna è rimasta vedova. E loro non vanno d’accordo. Ma chi va a pensare che un famigliare può arrivare a tanto?". E ancora, si lascia sfuggire una riflessione: "Figlie, mariti, nipoti e una nonna... Invece di essere contenti di stare tutti insieme, guarda cosa può succedere? Non ci sono parole. Mi dispiace per la vittima. Non riesco ancora a credere che un mio vicino di casa possa avere compiuto un atto simile".

Intanto i carabinieri della Compagnia di Desio e del Nucleo Investigativo del comando provinciale di Monza hanno continuaro a lavorare alacremente ogni tanto si avvicinavano al nastro bianco e rosso che delineava il punto di stop, per fermare chi voleva entrare. Neppure i residenti con la propria automobile potevano passare. Si poteva transitare soltanto a piedi e dimostrando documenti alla mano di essere un residente. D’altronde ogni tanto sbucava un carabiniere della scientifica con tuta bianca e poi rientrava nella casa per completare i rilievi.

Per tutta la giornata fino a tardi i carabinieri hanno sentito tutti i possibili testimoni di quanto accaduto per ricostruire con precisione i fatti. Bisogna ad esempio chiarire se lil presunto omicida sia rientrato in casa dopo la prima parte del litigio con la giovane nipote a procurarsi il cotellol, sembra da cucina, utilizzato per ferirla e poi per ucciderne la madre.In caso positivo, oltre all’accusa di omicidio svatterebbe l’aggravante della premiditazione. Da chiarie anche la portata delle liri che intercorrevano da tempo fra le persone coinvolte. Alcuni dei vicini raccontano di querele e controquerele e addirittura di una denuncia per stalking condominiale, che motiverebbe anche la notizia che lparti in causa avrebbe installato delle telecamere per avvalorare le proprie parole in sede giudiziaria.