
Un presepe multietnico. Il corteo dei bambini con i genitori centurioni. Poi i canti in Duomo
Rullo di bonghi. Un grido: la chiamata. "Ehi, voi del Sud, siete pronti a partire con noi ?". "Sì, sì, siii noi siamo pronti, sì!". E così via per tutti i quattro angoli del Mondo. Poi, l’ingresso in chiesa, preceduti da papà vestiti da centurioni. E, una volta schierati ai piedi dell’altare, via al concerto più caldo ed emozionante di un Natale diverso.
In linea con il tema di quest’anno, “mettiamoci in viaggio per ritornare diversi“, i bambini della scuola dell’infanzia e della suola primaria del Collegio Bianconi un piccolo viaggio ieri lo hanno fatto. Verso Betlemme in senso figurato, per le vie del quartiere San Biagio e del centro fino a Duomo di Monza in concreto.
Dopo gli anni neri del Covid, è tornata quella che era una tradizione, un presepe vivente e itinerante che ha incantato mezza città. Via Torneamento, via Prina, via Zucchi, via Mantegazza, piazza Trento e Trieste, via Passerini, via Italia, via Rossi, piazza Duomo.
I piccoli a interpretate angioletti e pecorelle, i compagni delle elementari a fare lavandaie, panettieri, pastori. "E quindi?" chiede Elisabetta, deliziosa lavandaia. E quindi con il coro guidato dalle sapienti mani di Stefania Ballabio, un migliaio fra bambini (300 in corteo), fratellini, cugini, genitori, nonni, amici hanno riempito di applausi e commozione il Duomo.
"Un ritorno alla vita - chiosa Adriana Villa, coordinatrice della primaria -: con l’aiuto dei bambini di origine straniera, abbiamo rivolto gli auguri di Buon Natale in tutte le lingue, spagnolo, tedesco, russo, inglese, senegalese... dai 4 ai 10 anni, portando il nostro messaggio di presenza viva a tutta la comunità di questa città".
Con le canzoni della tradizione natalizia di tutto il mondo accompagnate da una mimica coinvolgente e dai battiti travolgenti delle mani.