REDAZIONE MONZA BRIANZA

Un regalo speciale Nel nome di Bea

La onlus dei genitori della ragazza morta in scooter dona una borsa di studio alla scuola della figlia

Un regalo speciale Nel nome di Bea

Beatrice Zaccaro il 15 settembre avrebbe compiuto 18 anni. Ma un destino avverso, un drammatico incidente stradale, l’ha condannata a non diventare mai adulta. Eppure venerdì sera si è tenuta comunque una festa in suo onore. Senza regali per lei, scomparsa il 27 maggio mentre era in sella allo scooter guidato da un amico, ma con la raccolta di fondi per istituire una borsa di studio da destinare alla sua scuola, l’Accademia Professionale Pbs di Monza dove studiava per diventare estetista. Si tratta delle prima iniziativa promossa dall’associazione creata in sua memoria, BeaVive, costituita nei giorni scorsi e che conta già 28 membri. Presidente è il padre di Bea, Massimiliano, tesoriere Grazia Tagliabue, la mamma. L’obiettivo è preservare il suo nome e la sua storia, attraverso iniziative mirate a offrire supporto a famiglie che abbiano vissuto esperienze traumatiche simili. Perché, dice papà Massimiliano, "noi siamo fortunati nell’avere vicino delle persone che ci hanno aiutato molto, sia a livello psicologico sia in altre forme. Ma c’è chi si ritrova ad affrontare tutto questo da solo". La cena ha avuto un successo oltre le previsioni: oltre 160 partecipanti, famigliari, amici, tutti per questa giovane ragazza con tanti sogni spezzati. "Siamo riusciti a raggiungere gli obiettivi della serata e ringraziamo tutti coloro che hanno partecipato – continua il padre –. Nei prossimi giorni consegneremo la borsa di studio a uno studente della scuola. È stata una serata emozionante, toccante, in cui siamo passati velocemente, più volte, dalla risata al pianto". Beatrice era una ragazza spensierata e con un animo nobile. Amava divertirsi e stare con gli amici, ma era molto sensibile. Per questo si è deciso di ricordarla tutti insieme, in un giorno così simbolico. La serata è stata anche l’occasione per presentare ufficialmente le nuova associazione, che ha già un sito www.beavive.it ed è presente sui social network.

"Si interverrà primariamente sui giovani, per i quali verranno proposte attività di vario tipo che incoraggino la creazione di legami collettivi, il lavoro di squadra e la consapevolezza dei rischi, apparentemente banali ma sfortunatamente concreti, della vita – spiega il papà di Beatrice –, adesso siamo molto provati da questi tre mesi: elaborare quanto successo e poi mettere in piedi l’associazione ci ha portato via tantissime energie: ci riposiamo un attimo e poi saremo pronti per partire con nuove iniziative". Che avranno luogo a Cantù, dove vive la famiglia, e in tutta la Brianza. Cercando di raggiungere più giovani possibile nell’opera di sensibilizzazione e di poter raccogliere fondi per chi si trova a essere travolto, sia psicologicamente sia economicamente, da tragedie di questa portata.

Alessandro Crisafulli