BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Una firma sulle speranze della Edim. Niente licenziamenti, tutti in cassa

Sottoscritta al ministero l’intesa tra i sindacati e il Gruppo Bosch, proprietario dello stabilimento di Villasanta. Un sollievo per i 340 dipendenti della fonderia messa in difficoltà dalla crisi del mercato dell’automotive.

A fine 2024 il Gruppo Bosch aveva annunciato i licenziamenti alla Edim di Villasanta Scioperi e mobilitazione dei lavoratori hanno permesso di attivare gli ammortizzatori

A fine 2024 il Gruppo Bosch aveva annunciato i licenziamenti alla Edim di Villasanta Scioperi e mobilitazione dei lavoratori hanno permesso di attivare gli ammortizzatori

Dal buio alla speranza che anche stavolta si possa uscire dalla crisi. I tagli di 120 posti a Villasanta annunciati da Edim a novembre sono diventati cassa integrazione per un anno estesa a tutti e 340 i lavoratori della fonderia di Villasanta. Bosch, proprietaria del sito, ha firmato il nuovo corso al ministero con i sindacati. "Le difficoltà restano, ma saranno gestite in modo diverso rispetto alle mosse iniziali dei tedeschi – spiega Pietro Occhiuto, segretario della Fiom-Cgil Brianza –. È un accordo importante che ci ha permesso di scongiurare una decisione unilaterale inaccettabile e di condividere invece un percorso. Il polo ha scritto pagine importanti nella storia dell’industria del territorio e nell’automotive lombardo. Dobbiamo preservarlo". A Roma, prima di mettere la firma in calce all’intesa sono stati chiari: "Niente esuberi". La soluzione ai problemi sarà diversa da quella che si prospettava a fine 2024. "A fare ingranare la retromarcia al gruppo è stata la mobilitazione dei lavoratori", sottolineano Fim e Uilm. La ex Albertini aspetta un compratore, dopo il passo indietro del Gruppo sulla pressofusione, considerata "non più core", cioè non più business di riferimento. Ma all’annuncio iniziale del licenziamento collettivo sono subentrati gli ammortizzatori. "Tutto un altro orizzonte", chiariscono i metalmeccanici. E ieri sera in fabbrica sono cominciate le assemblee. Saranno i dipendenti a dover dire l’ultima parola sulle nuove condizioni.

Veterani della materia, in Edim operai e impiegati hanno assistito a parecchi cambi di insegne negli ultimi anni. Diverse proprietà accompagnate sempre da timori per il futuro e da piani industriali che non si sono dimostrati all’altezza delle aspettative. Fino alla svolta, o a quella che allora si credeva tale: l’arrivo nel 2017 del Gruppo Bosch. Il colosso che qui speravano sarebbe stato l’ultimo. E invece le difficoltà con la transizione all’elettrico si sono moltiplicate e la fonderia con lavorazioni meccaniche rischia di essere la prima vittima dell’automotive, di cui è un pezzo di pregio della filiera. Edim riforniva tutto il Gruppo "e il fatturato era aumentato: da 47 milioni di euro a 79, ma dopo il calo, il giro d’affari nel 2025 subirà un ridimensionamento".