MARCO GALVANI
Cronaca

Una pagina su Instagram per diffondere il dialetto

L’idea di Andrea, 24 anni, ha avuto successo: "Era esattamente un anno fa. In soli due mesi avevo già raccolto 10mila followers e oggi sono 15mila"

di Marco Galvani

Il dialetto, diceva Federico Fellini, "è come i nostri sogni, qualcosa di remoto e di rivelatore. Il dialetto è la testimonianza più viva della nostra storia, è l’espressione della fantasia". E oggi, nell’era dove tutto corre veloce, dove il muretto della piazza si chiama social e le cose non sono più semplici ma easy, "c’è comunque ancora quella voglia di tornare a quel vintage che non passa mai di moda", a quel vocabolario che ti riporta alla mente ricordi affettuosi.

Andrea ha un particolare "legame emotivo verso il dialetto brianzolo", quello che accompagnava le sue giornate di bambino a correre e giocare a Cascina Morosina di Agrate. "Ascoltavo i miei nonni e i loro vicini che parlavano tra di loro e con me in brianzolo", racconta Andrea, 24 anni e un lavoro in uno studio di commercialisti. Anche se a dirla tutta lui è "mès e mès", mamma brianzola e papà calabrese. "Tra amici usiamo spesso certe espressioni in dialetto, ‘Cià, sa fem?’ per decidere cosa organizzare – racconta Andrea -, così un giorno, senza dir niente a nessuno, ho pensato che potesse essere utile e simpatico creare una pagina su Instagram per diffondere il brianzolo il più possibile".

Navigando sul social si è imbattuto in una pagina simile per il milanese e anche per il siciliano: "Pochi passaggi tecnici ed ero online con la pagina BrianzaSays. Era esattamente un anno fa. In soli due mesi avevo già raccolto 10mila followers e oggi sono arrivati a 15mila".

La maggior parte sono persone della zona, ma "mi seguono in tanti anche dall’estero, ricevo messaggi dalla Gran Bretagna, dal Messico e dall’Australia".

I furestè, insomma. Perché BrianzaSays non è soltanto un traduttore dal dialetto all’italiano. E’ un dizionario che spiega frasi, parole e modi dire dal brianzolo all’inglese, inserendo anche foto dei luoghi suggestivi e simbolo della Brianza per farla conosce a tutti. E "tutti possono contribuire a dare suggerimenti, a spiegare differenze di pronunce da un paese all’altro e, perché no, presto anche a proporre le ricette tipiche, dalla torta paesana alla cassoeula".

Nel lockdown "sono riuscito a dedicare un po’ più di tempo alla pagina e mi sono messo a disposizione dei ristoranti per il servizio di delivery – continua Andrea -, postando i loro prodotti e i loro piatti o il link al sito del locale". E "abbiamo anche cominciato a produrre un merchadising con le frasi iconiche del nostro dialetto". Perché qui in Brianza la prima regola è "fa andà i man", lavorare. Alla faccia dei "lazarùn". Anche in questo periodo complicato. In cui "dobbiamo fare tutti attenzione. Tirèmm innànz, ma a chi può non uscire direi: stà a cà, ma racumandi".