
La cerimonia a Vimercate Carlo Levati si salvò dall’eccidio dei compagni, i Martiri Vimercatesi, gettandosi dalla finestra
Un 25 aprile dedicato al “Partigiano Tom“: una targa ricorda Carlo Levati, scampato alla strage di Arcore. Ora, chiunque passerà in via Burago 13 a Vimercate, dove abitava, potrà conoscerlo meglio.
Amministrazione e Anpi hanno deciso di colmare la lacuna. E in poche righe c’è il racconto di una vita straordinaria. Classe 1921, Levati entra nella 103esima Brigata Garibaldi dopo l’Armistizio dell’8 settembre e partecipa ad azioni di sabotaggio contro i nazifascisti. Si salva dall’eccidio dei compagni, i Martiri Vimercatesi, gettandosi da una finestra di casa a piedi nudi nella neve il 1° gennaio, giorno dell’arresto. Da quella notte diventa testimone diretto di uno degli episodi più drammatici della Resistenza brianzola. Dopo la Liberazione, rientra in città, viene nominato responsabile dell’ordine pubblico dal Cnl, il Comitato di liberazione nazionale. Il suo impegno politico e civile non si è più fermato. Segretario del Pci cittadino, promotore dell’Anpi, fondatore della Cooperativa Martiri Vimercatesi e dell’Auser Filo d’Argento, sempre in prima linea nella difesa dei valori democratici e antifascisti. Nel 2005 fu nominato Cittadino Benemerito. Una vita, la sua, segnata dal ricordo degli amici fucilati il 2 febbraio 1945 al campo volo di Arcore: unico sopravvissuto del gruppo, ne ha raccolto il testimone diffondendo la loro memoria. Una missione che lo ha portato a raccontare ai giovani nelle scuole della città della provincia chi erano e quel che accadde a Iginio Rota, Renato Pellegatta, Emilio Cereda, Aldo Motta, Pierino Colombo e Luigi Ronchi, trucidati per rappresaglia. Il loro spirito e le loro gesta hanno continuato a vivere così in tante aule, un fil rouge che continua anche oggi.
Bar.Cal.