STEFANIA TOTARO
Cronaca

Tangenti a Usmate Velate. La Procura al giudice: “Processo per tutti i nove indagati”

Mazzette per ottenere il cambio di destinazione di alcuni terreni. Intanto tornano in libertà il funzionario comunale e due imprenditori.

L'inchiesta sulle mazzette per ottenere il cambio di destinazione di alcuni terreni

L'inchiesta sulle mazzette per ottenere il cambio di destinazione di alcuni terreni

Monza, 3 ottobre 2024 – La Procura di Monza ha chiesto il rinvio a giudizio dei 9 indagati coinvolti nell’inchiesta sulla presunta corruzione urbanistica al Comune di Usmate Velate.

Era il 29 aprile scorso quando i finanzieri di Monza avevano eseguito le ordinanze di custodia cautelare, tre in carcere e sei agli arresti domiciliari, emesse dalla gip del Tribunale di Monza Angela Colella su richiesta del pm Carlo Cinque.

Finanza
guzzi Usmate tangenti

Gli arresti

In carcere erano finiti il funzionario responsabile dell’ufficio tecnico usmatese Antonio Colombo e gli imprenditori Galdino Magni e Alberto Riva, mentre agli arresti domiciliari erano andati il “geometra di Silvio Berlusconi“ Francesco Calogero Magnano, gli altri imprenditori Antonella Cantù, Donato Magni e Luigi Roncalli e pure Annabella e Giovanni Beretta, rispettivamente compagna e cognato di Colombo.

Le accuse

I reati ipotizzati a vario titolo sono quelli di concorso in corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, emissione di fatture per operazioni inesistenti e frode fiscale.

Secondo l’accusa, il responsabile del settore territorio e ambiente avrebbe trasformato la destinazione urbanistica, da agricola a produttiva ed edificabile, di alcune aree, con un evidente aumento del loro valore economico. In cambio di tangenti attraverso il pagamento di false fatture a una società dei familiari di Colombo.

Via Manara

Per il costruttore Alberto Riva era poi scattata un’altra ordinanza cautelare in concorso con Colombo per un cantiere di tre palazzine di 3 piani in via Manara.

L’intera area è stata sequestrata su ordine del Tribunale seminando il panico tra le famiglie che hanno già pagato per avere uno dei 24 appartamenti.

Soprattutto dopo che i giudici del Tribunale del Riesame patrimoniale di Monza hanno respinto il ricorso ai promissari acquirenti non resta che tentare la carta del ricorso in Cassazione. Sotto sequestro anche la società che ha portato a termine la lottizzazione considerata abusiva e che sarebbe stata eseguita, ritiene la Procura di Monza, "contro lo strumento urbanistico vigente, senza piani attuativi".

Il sequestro 

Sigilli a beni e quote per 12 milioni e mezzo di euro. La data dell’udienza preliminare non è stata ancora fissata. Ma con la conclusione delle indagini il pm ha fatto alleggerire tutte le misure cautelari per gli indagati, compreso Colombo che, dopo quasi quattro mesi, ha ottenuto la scarcerazione in cambio degli arresti domiciliari.

Con lui sono ai domiciliari l’immobiliarista vimercatese Alberto Riva e il collega Galdino Magni. Tornati in libertà con l’annullamento dei domiciliari gli altri costruttori e il 75enne Magnano.