BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Usmate, il Tar respinge il ricorso. Nessun ribaltone in municipio

I voti non saranno ricontati, Lisa Mandelli resta sindaca. I tre consiglieri di minoranza dovranno pagare le spese

La festa per la vittoria elettorale che ha confermato Lisa Mandelli alla guida del Comune di Usmate Velate

La festa per la vittoria elettorale che ha confermato Lisa Mandelli alla guida del Comune di Usmate Velate

"Il giudice amministrativo non è uno scrutatore di secondo grado". Il Tar respinge il ricorso della minoranza sul riconteggio dei voti delle comunali perse per 43 preferenze e condanna i tre consiglieri di centrodestra Stefano Vimercati, Vanessa Amati e Rodolfo Biella a pagare le spese degli avversari e dell’avvocatura dello Stato: 3mila euro in tutto. La disputa che tiene banco da giugno si chiude a favore della sindaca Lisa Mandelli e dell’amministrazione di centrosinistra. "Non ci siamo mai fermati aspettando la decisione – chiarisce Per Usmate Velate, la lista che governa – l’attività del Comune è andata avanti con la prospettiva di 5 anni, come hanno scelto gli elettori. Lisa Mandelli è la sindaca legittima. I magistrati non hanno raccolto neppure una delle tesi". E ancora: "L’istanza dell’opposizione era un tentativo di instillare il dubbio e provare ad arrivare dove non sono riusciti dal punto di vista politico. Anche se dalla conclusione dello spoglio per noi e per i cittadini la situazione è sempre stata chiara. Loro non hanno mai accettato l’esito delle urne. Una sconfitta coisì indigesta che li ha portati a optare per un goffo tentativo di adombrare che qualcosa nella conta fosse andato storto, seminando il sospetto sulla regolarità delle elezioni". Dopo una campagna "infarcita di offese per coprire l’inconsistenza del loro programma non hanno scelto l’autocritica, hanno preferito alzare un polverone e tentare la strada giudiziaria per nascondere la sconfitta". "Prendiamo atto della pronuncia del Tar e la rispetteremo – dicono a caldo i tre consiglieri –. Continueremo a portare avanti le istanze dei cittadini, ma a chi ci chiede se Mandelli è la nostra sindaca rispondiamo no". Le tensioni non accennano a sciogliersi. "Secondo l’assessore Mario Sacchi dovremmo dimetterci, ma sono lui e il sindaco a dover lasciare – ancora la minoranza –. Hanno firmato convenzioni che hanno portato al sequestro dei terreni, hanno difeso in Consiglio il responsabile dell’Ufficio tecnico Antonio Colombo per il quale è stato richiesto il rinvio a giudizio per corruzione, mentre l’Ufficio tecnico è completamente paralizzato".