Un “Punto viola“ al Centro sportivo. Usmate entra nella mappa di DonneXStrada e offre rifugio a mogli, fidanzate e madri vessate e maltrattate. Qui, le donne in pericolo potranno chiedere aiuto, il nido per loro è al Mima Bar Pub della struttura di via Luini. Anche il borgo offre "un posto sicuro", "un esercizio commerciale aperto al pubblico, sensibilizzato e formato contro la violenza di genere e per la sicurezza in strada delle persone".
"Il progetto è una risposta concreta per chi rischia - dice Chiara Maggiolini, assessore alla Cultura - offre un punto di riferimento a chi subisce una qualsiasi forma di violenza". Il personale del bar ha seguito un corso con una psicologa e un’avvocata proprio per imparare ad accogliere chi è in difficoltà ed essere pronti a prestare il “primo intervento“. È stato esposto in modo ben visibile anche il 1522, il numero nazionale contro la violenza sulle donne.
"La scelta del bar non è casuale - aggiunge l’assessore - ogni giorno il Mima è frequentato da persone di tutte le età: dagli atleti e dalle famiglie legate alle società sportive ai semplici clienti. Ed è aperto fino a tardi, in orari particolarmente delicati per la sicurezza delle donne".
"L’obiettivo - aggiunge Francesca Tornaghi, consigliera alle Pari opportunità - è collaborare su più fronti con le associazioni e le realtà presenti sul territorio contro ogni forma di violenza di genere e il pub può rivestire un ruolo di primo piano nella battaglia. Mettiamo in campo così un supporto in più per tutti".
Da anni, per tutelare le donne maltrattate, l’amministrazione collabora con la Rete Artemide e in sinergia con la Rete Viola attraverso Offertasociale. "Lo sportello territoriale si trova a Vimercate per tutta l’area della Brianza Est", il bar invece vuole essere un faro dietro l’angolo di casa, ancora più vicino alle vittime. Un’ancora di salvataggio che non faccia sentire più sola chi convive con le vessazioni.
Il “Punto viola“ permette "di coinvolgere ogni cittadino nel contrasto al fenomeno partendo proprio dalla costruzione di una rete in grado di sostenere le vittime - conclude l’assessore -. Un altro modo di accogliere e aiutare le persone a riconquistare il benessere".