
Un cantiere sequestrato nell'ambito dell'inchiesta avviata dalla Procura di Monza
Usmate Velate (Monza Brianza), 16 dicembre 2024 – Si è aperta con le eccezioni preliminari l'udienza di oggi davanti alla giudice del Tribunale di Monza Silvia Pansini nei confronti dei 10 imputati coinvolti nell'inchiesta sulla presunta corruzione urbanistica al Comune di Usmate Velate. Alcuni difensori si sono opposti alla costituzione di parte civile del Comune brianzolo, dove lavorava il funzionario responsabile dell'ufficio tecnico Antonio Colombo, relativamente alla parte riguardante le società degli imprenditori imputati, i reati tributari per cui il Comune non viene ritenuto l'ente danneggiato e una variante edilizia contestata ma di fatto approvata dalla stessa amministrazione comunale.
Sotto la lente
Nel mirino anche il fatto che tutte le società siano ancora in amministrazione giudiziaria, alcune anche a causa di presunte tangenti di valore ritenuto assolutamente sproporzionato rispetto al patrimonio societario, tanto che alcune rischiano o sono già state dichiarate in liquidazione. Contro la costituzione di parte civile dei promissari acquirenti di 24 appartamenti in via Manara fatti sequestrare dalla Procura che ritiene gli immobili realizzati illecitamente si è invece pronunciato il pm monzese Carlo Cinque ritenendo che non possano vantare un danno diretto. L'unico imputato che non ha ricevuto misura cautelare, il consulente Roberto Crestale, ha chiesto infine la nullità della richiesta di rinvio a giudizio nei suoi confronti per presunte irregolarità legate al suo interrogatorio dopo la conclusione delle indagini preliminari.
L’udienza di gennaio
La giudice si pronuncerà sulle eccezioni preliminari a gennaio, quando buona parte degli imputati chiederanno di essere ammessi a riti alternativi come processo abbreviato o patteggiamento. In carcere erano finiti il funzionario comunale Antonio Colombo e gli imprenditori Galdino Magni e Alberto Riva, mentre agli arresti domiciliari erano andati il "geometra di Silvio Berlusconi" Francesco Calogero Magnano, gli altri imprenditori Antonella Cantù, Donato Magni e Luigi Roncalli e pure Annabella e Giovanni Beretta, rispettivamente compagna e cognato di Colombo. I reati ipotizzati a vario titolo sono quelli di concorso in corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio, emissione di fatture per operazioni inesistenti e frode fiscale.