Usmate Velate (Monza Brianza), 2 maggio 2024 – “Non ho mai pagato una tangente, sono incensurato e questa inchiesta rischia di provocare gravi danni alla mia attività professionale". L'ex "geometra di Berlusconi" Francesco Calogero Magnano, 75 anni, ha negato con sdegno l'accusa di concorso in corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio questo pomeriggio nell'interrogatorio di garanzia davanti alla gip del Tribunale di Monza Angela Colella, firmataria delle nove ordinanze di custodia cautelare chieste dal pm monzese Carlo Cinque ed eseguite dai finanzieri del Comando provinciale di Monza per la presunta corruzione sull'urbanistica in municipio che vede al centro il responsabile del settore Territorio e Ambiente del Comune Antonio Colombo.
Il 75enne calabrese residente a Macherio, agli arresti domiciliari, ha parlato per circa un'ora accompagnato dal suo difensore, l'avvocata Roberta Minotti, ribadendo quanto aveva già dichiarato nel corso delle indagini. "I 48mila euro versati al geometra Colombo erano una provvigione per avergli presentato l'imprenditore Galdino Magni per cui Magnano ha fatto da progettista per l'operazione del centro commerciale – spiega la sua legale –. Le trattative erano iniziate con il padre di Antonio Colombo, quindi lui pensava che fosse sua la società a cui ha pagato la fattura. Nessuna corruzione perché il capo dell'ufficio tecnico non aveva alcun potere decisionale, riservato a Giunta e Consiglio comunale". Al termine dell'interrogatorio la difesa di Magnano si è riservata di presentare istanza di revoca della misura cautelare dopo avere depositato la documentazione a prova della sua versione dei fatti.